È di Alessandro Cipolat Bares la foto astronomica del giorno per la NASA
Astrofotografi e appassionati inviano ogni giorno le loro immagini del cielo notturno alla NASA per il progetto APOD, “Astronomy Picture of the Day” che ogni giorno pubblica una foto per scoprire il nostro affascinante universo. Oggi, giovedì 22 giugno, è toccato all’appassionato di astrofotografia Alessandro Cipolat Bares, da dieci anni residente in Valle, con una foto di “Stelle e polvere attraverso la Corona Australe”.
“Sono un appassionato di astrofotografia da sempre, ormai da quasi trent’anni. Ho iniziato negli anni ‘80 con la fotografia analogica, poi sono passato ai sensori digitali, fino ad arrivare ai moderni CMOS, sempre più precisi e specifici. Vivo in Valle d’Aosta da ormai dieci anni, ma vengo da Milano e frequentavo le montagne dell’oltrepo’ pavese e appennini. Poi mi sono spinto fino alla Valle e qui ho scoperto dei luoghi bellissimi con cieli bui e in quota. Frequento assiduamente l’Osservatorio astronomico di Saint-Barthélémy e altre zone meno conosciute. Qui c’è un cielo veramente spettacolare e si può ancora vedere la Via lattea in estate” racconta Alessandro.
L’immagine scelta, però, è stata scattata durante un viaggio in Namibia che Alessandro ha intrapreso questa primavera, una sorta di “safari fotografico” in uno dei cieli più bui al mondo nel deserto del Kalahari. Il soggetto della foto non è osservabile nell’emisfero boreale; si tratta della costellazione della Corona Australe. “Per scattare queste foto ho un piccolo telescopio molto sensibile alla luce, montato su un supporto che si muove alla stessa velocità del moto della terra che permette di avere immagini nitide e non sfocate. Tutto questo è controllato e diretto da un software apposito su PC” aggiunge Alessandro.
Ad accompagnare la fotografia sul sito della NASA, una breve spiegazione divulgativa redatta da un astrofisico.
“Nubi di polvere cosmica attraversano un ricco campo di stelle in questa vista telescopica vicino al confine settentrionale della Corona Australis, la Corona Meridionale. Parte di un vasto complesso di nubi molecolari, questa regione di formazione stellare si trova a soli 500 anni luce di distanza. È circa un terzo della distanza del più famoso vivaio stellare noto come Nebulosa di Orione. La cornice, larga 2 gradi, coprirebbe 15 anni luce alla distanza stimata delle nuvole. Mescolate con nebulosità luminose, le nubi di polvere bloccano efficacemente la luce proveniente dalle stelle sullo sfondo, più distanti, ma nella Via Lattea e oscurano alla vista le stelle incorporate ancora in fase di formazione. La grande nebulosa oscura Bernes 157 si può osservare sulla sinistra. Alla sua destra c’è un gruppo di graziose nebulose a riflessione catalogate come NGC 6726, 6727, 6729 e IC 4812. Il loro caratteristico colore blu è prodotto quando la luce delle stelle calde viene riflessa dalla polvere cosmica. La più compatta NGC 6729 circonda la giovane stella variabile R Coronae Australis. Appena sotto di esso, archi filamentosi e anelli sono identificati come oggetti Herbig Haro associati a stelle appena nate energetiche. Infatti, al centro di quest’area si trova l’ammasso di Coronet, una delle regioni di formazione stellare più vicine e più attive”.