È nata Aice VdA, sede regionale dell’Associazione italiana contro l’epilessia
Domenica scorsa, 2 febbraio, è stata formalmente fondata Aice Valle d’Aosta, sede regionale dell’Associazione italiana contro l’epilessia.
Il presidente Manuele Amateis ha riunito altri nove soci fondatori ed il Consiglio direttivo che vede presenti lo stesso Amateis assieme a Francesca Rizzo e Stefania Magro, mentre le funzioni di segretaria sono state affidate a Patrizia Marcoz.
In una nota, il Presidente ricorda anzitutto che “lunedì 10 febbraio è la Giornata Internazionale dell’Epilessia ed è un’occasione per portare luce su di un male che colpisce circa 1 persona su 100 ed è sovente accompagnato dallo stigma sociale e dal pregiudizio”.
Dietro richiesta di Aice VdA, proprio il 10 febbraio – grazie all’adesione della Regione e del Comune di Aosta – saranno illuminati di colore viola, il colore dell’Epilessia, il Castello di Aymavilles e il palazzo comunale di Aosta in piazza Chanoux.
Aice VdA, prosegue la nota, “ha tra gli obiettivi, in un contesto di relazioni con le istituzioni ed i soggetti competenti, la piena cittadinanza delle persone con epilessia, la rimozione dei fattori discriminanti, la piena informazione, la creazione di regole inclusive per le persone con epilessia e loro famiglie”.
“La strada per la piena inclusione delle persone con Epilessia necessita da parte di tutti sensibilità, conoscenza, voglia di capire e soprattutto di risolvere”, dicono ancora dall’Associazione.
“Se nel mondo vi sono 50 milioni di persone con Epilessia e l’Ufficio Internazionale per l’epilessia (IBE) ha organizzato 50 Million Steps Against Stigma (50 milioni di passi contro lo Stigma)” Amateis spiega che “in Italia basterebbe un solo passo in Parlamento per includere 550mila persone con epilessia: l’approvazione del Disegno di legge n. 898, redatto proprio con il contributo di Aice ed ancora fermo nel suo iter”.
Aice VdA “manifesta massima disponibilità a dare informazione alle persone con epilessia e alle loro famiglie, a fare rete, a formare gli operatori delle attività extrascolastiche per la somministrazione di farmaco salvavita (che, a fronte di prescrizione specialistica e richiesta, non prevedono discrezionalità o competenza sanitaria e, quindi, le responsabilità per quanto somministrato rimangono in capo al medico prescrittore), a lavorare ad intese, protocolli e buone pratiche”.
Ora, Aice VdA “cerca soci, volontari e persone che si facciano orecchio, mano e voce su queste tematiche insieme all’Associazione – chiude la nota –, ogni persona interessata è invitata a prendere contatto”.