Ecoballe, Vallevirtuosa risponde a Navarra: “le sue sono scemenze vere e proprie”
Il referendum sul pirogassificatore del 18 novembre prossimo si avvicina e gli animi dei Comitati pro e contro si scaldano. E così Vallevirtuosa che si oppone alla costruzione dell’impianto, accusata dal Comitato Valle responsabile di diffondere “bufale ed ecoballe”, in una conferenza stampa, convocata ieri, mercoledì 3 ottobre, contesta, punto per punto, le tesi degli avversari.
Il pirogassificatore: inquina tanto o poco?
“Quelle che abbiamo letto e sentito in questi giorni sono scemenze vere e proprie” spiega Fabrizio Roscio, portavoce del Comitato. Si riferisce alla lettera diffusa sui media dall’avvocato Orlando Navarra, della Casa del Consumatore quando sostiene che il pirogassificatore “inquina meno di poche automobili”.
“Mi devono spiegare come si possa dire che un impianto come quello che vogliono costruire in Valle d’Aosta con 60 mila tonnellate di rifiuti in ingresso, che corrispondono a 2 milioni di metri cubi di fumi al giorno, per 300 giorni all’anno, con un camino di 60 metri ovvero alto come un palazzo di 20 piani possa inquinare meno di qualche automobile” ha dichiarato Roscio in conferenza stampa. “E’ una cosa gravissima diffondere queste informazioni” rincara il portavoce del Comitato.
Il pirogassificatore e gli impatti sulla salute
Altro tema caldo riguarda l’impatto sulla salute. Vallevirtuosa risponde ancora a Navarra che considera il pirogassificatore rispettoso della salute e nettamente diverso dall’incenerimento. “In Italia non esistono impianti di pirogassificazione che trattino rifiuti indefferenziati, – spiega Roscio – e quelli a cui la Regione fa continuo riferimento sono, di fatto, inceneritori, su cui è l’Istituto superiore della Sanità a dire che hanno importanti impatti sulla salute”. Sul pluricitato, impianto di Massafra a Taranto Vallertuosa riporta una nota recente dell’Arpa della Puglia che ha parlato di "grossolani errori nella valutazione dell’impatto ambientale sulla salute con un rischio che è stato sottovalutato di circa 10mila volte”. "L’impressione – ha aggiunto ancora Roscio – è che ci sia gente che quando blatera di tecnologie a freddo o a caldo non sappia nemmeno di cosa stia parlando: non a caso non vengono mai citate le fonti".
I costi del Pirogassificatore e delle alternative
E’ una vera e propria guerra di cifre quelle tra i due comitati. Il Comitato del sì respinge al mittente le accuse di maggior costi per l’impianto alternativo da loro proposto, il TMB, il trattamento meccanico biologico conosciuto anche come trattamento a freddo. “Il costo stimato per il pirogassificatore è di 225 milioni per 20 anni e comprende la costruzione dell’impianto, la sua gestione e tutti i servizi accessori. Il che equivale ad un costo di 185 euro a tonnellata. Con lo scenario da noi proposto stimiamo un costo decisamente inferiore di 120 euro a tonnellata”.