Ecole populaire de patois: ripartono i corsi di comprensione e grafia
E’ l’anno del patois nelle scuole. Sono state infatti circa 2500 le famiglie che hanno dato il nullaosta per l’insegnamento della “lenva” ai propri figli nel contesto scolastico. Si parla di 65 corsi nelle scuole di ogni ordine e grado. Le iscrizioni vere e proprie all’iniziativa si raccoglieranno in questo autunno. I corsi si svolgeranno in orario extrascolastico e impegneranno i bambini e ragazzi per circa 2 ore a settimana.
A ricordarlo l’assessore regionale all’Istruzione e cultura, Laurent Viérin, in occasione della presentazione dei corsi 2012 – 2013 dell’Ecole populaire de patois, che con lo slogan “Creitre deun la tradechon – Crescere nella tradizione” ha rilanciato le iniziative a favore della promozione e dell’apprendimento del patois. “E’ un patrimonio della comunità ed è una lingua che unisce. E’ un tesoro da difendere perché se scomparirà dalla Valle d’Aosta, lo farà anche dalla faccia della terra – ha ricordato Viérin – Questa è una responsabilità di tutti”.
L’Ecole di patois, nata nel 1995 – 96, per volontà dell’Assessorato regionale alla Cultura, propone per la sessione 2012 – 2013 i corsi serali di espressione orale (tre livelli da novembre 2012 a maggio 2013, il giovedì dalle ore 20,30 alle 22,30 per complessive 40 ore), i corsi di grafia e di riflessione sulla lingua (riservato a persone che hanno una competenza attiva nella conoscenza del patois – il giovedì dalle ore 20,30 alle 22,30). I corsi sono organizzati sul territorio e le iscrizioni sono aperte fino al 20 ottobre.
Tornano anche i tre fine settimana di full immersion con i “Bains de langue”. Quest’ultima iniziativa, giunta alla IV edizione: il primo a Donnas nei giorni 1,2,3 marzo 2013, seguirà Jovençan il 3, 4, 5 maggio 2013 e l’ultimo week end di immersione nella lingua si terrà il 21, 22, 23 giugno 2013 a Valtournenche. Sarà questa un’occasione che servirà, oltre ad approfondire il patois, ad un’azione di civilisation valdotaine e dunque di conoscenza del territorio e del contesto nel quale si svolgono gli stages. L’anno scorso sono stati 316 gli iscritti ai Bains de langue, con alcuni outsider: una ragazza giapponese studentessa a Lione, un austriaca e due persone degli stati uniti”.
Per info: www.regione.vda.it/cultura