Elisabetta Tillier, la giovane di Sarre Policy Analyst – Ocean and Climate Specialist a Bruxelles

07 Maggio 2023

Elisabetta Tillier, classe 1995 di Sarre, inizia il suo percorso al Liceo Linguistico di Aosta. Nella vita è sua abitudine prendere le decisioni importanti per esclusione, perché spesso non è certa di sapere cosa vuole ma ha le idee chiare su ciò che sicuramente non vuole. Già durante il terzo e quarto anno Elisabetta pensa a cosa fare una volta diplomata e la scelta di iscriversi a Giurisprudenza parrebbe chiara.

Conseguito il diploma e valutando, però, la mole di impegno necessario per quel tipo di percorso, opta per proseguire sulla strada tracciata dal Liceo e si iscrive a Lingue all’Università di Torino. Dopo qualche mese, tuttavia, si rende conto che questa scelta non è quella giusta e così decide di tornare sui suoi passi e si trasferisce alla facoltà di Giurisprudenza. Al terzo anno, Elisabetta coglie l’opportunità di trascorrere un anno all’estero, in modo da fare esperienza e ottenere la doppia laurea.

Inizia così la sua avventura a Nizza: “Ho trascorso un anno bellissimo, ho avuto modo di confrontarmi con un approccio allo studio molto diverso da quello a cui ero abituata, più pratico. Basti pensare al fatto che si studiava sugli appunti presi in classe durante l’analisi di casi concreti, piuttosto che sui libri”.

Quest’esperienza non sarà che la prima lontana dall’Italia. L’anno successivo, infatti, partecipa alla European Law Moot Court Competition, un progetto a cui aderisce l’Università di Torino e durante il quale si svolge una simulazione processuale, dalla scrittura delle memorie sino alla discussione del caso davanti alla giuria, composta da esperti del mondo del diritto. A questo progetto Elisabetta, insieme alla sua squadra, lavora per sei mesi e approda a Leiden, nei Paesi Bassi, per la fase finale.

L’anno successivo, il quinto e ultimo, Elisabetta decide di partecipare a un altro progetto, che la porterà a trascorrere un periodo a Cipro, il cui focus è sul waste management relativo alla gestione dei rifiuti elettronici.

Nel 2020 Elisabetta si laurea, purtroppo durante il periodo di pandemia, ma gli amici, tutti collegati su teams, non le fanno certo mancare il calore di una festa, seppur online. Giunta l’ora di tuffarsi a capofitto nel mondo del lavoro, Elisabetta ha nuovamente le idee chiare su cosa non fare e questo è la pratica forense, che la costringerebbe a lavorare gratis per ancora parecchio tempo dopo gli studi.

Dovendosi muovere tra le restrizioni legate alla pandemia, approfitta per fare qualche supplenza di Diritto in sostituzione di quella che era stata la sua insegnante al Liceo. Non appena possibile, però, Elisabetta, sostenuta da François, il ragazzo conosciuto a Nizza divenuto poi suo fidanzato, decide di partire per il Belgio, candidandosi per una posizione offerta dal programma Eurodyssée: “Il Belgio mi è sembrato da subito un buon compromesso, mi trovavo a metà strada tra la mia famiglia e il mio fidanzato. Ho lavorato per sei mesi presso Inter – Environnement Wallonie, un’organizzazione nella quale mi occupavo di ricerca in diritto ambientale. Durante questa esperienza ho capito che volevo diventare una lobbista. All’estero le lobbies non sono viste in maniera negativa come in Italia, bensì si occupano di influenzare le decisioni della politica nell’ottica di un determinato interesse”.

Per specializzarsi maggiormente, Elisabetta si iscrive a un Master in Comunicazione e Lobbying nelle relazioni europee e internazionali presso la SIOI – Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale.

Al termine di queste esperienze, per Elisabetta si aprono diverse prospettive lavorative, come quella presso il Comitato europeo delle regioni, ma accetta una nuova avventura in qualità di Policy Analyst – Ocean and Climate Specialist presso Europe Jacques Delors, l’organizzazione di colui che fu uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, nonché Ministro e Presidente della Commissione Europea.

“Si tratta di un’azienda prestigiosa, faccio parte di un ‘think tank’, un gruppo di esperti che si occupa di analizzare e trovare delle soluzioni per una determinata tematica o problematica. Nello specifico, facciamo dei monitoraggi legislativi sul tema dell’ambiente, agro alimentare, del commercio verde e degli oceani, collaboriamo, tra gli altri, con l’Unione Europea e produciamo delle pubblicazioni che, visti i titolari della nostra organizzazione, sono molto seguite e tenute in considerazione da chi deve poi portare avanti delle politiche sul tema. Le nostre sono raccomandazioni e hanno l’obiettivo di riuscire a influenzare le decisioni“.

La tematica ambientale rappresenta da sempre un interesse molto forte per Elisabetta, come si poteva già evincere dalla sua tesi di laurea in Diritto ambientale e internazionale. Un ambito, quello ambientale, in cui Elisabetta vorrebbe rimanere anche nelle sfide future: “Le tematiche energetiche e ambientali mi interessano molto anche al di fuori del lavoro. Spero di riuscire ad occuparmi anche in futuro di questo settore, magari all’interno di un’organizzazione lobbista”.

Elisabetta lascia comunque le porte aperte alle prossime opportunità: “Non so ancora se mi fermerò a Bruxelles. Mi piacerebbe costruire una famiglia e avere dei figli, che vorrei crescere in un luogo bello come quello in cui sono cresciuta io, quindi come la Valle d’Aosta. Purtroppo, per continuare a fare quello che faccio, in Italia sarei costretta a trasferirmi in una grande città e oltretutto dovrei accontentarmi, sia a livello di opportunità di crescita che in termini di remunerazione. In ogni caso, non escludo prima o poi un rientro. Sono un’orgogliosa patriota e tengo sempre un tricolore appeso all’armadio in casa, ma in ogni caso vedo questa possibilità ancora lontana”.

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