Expovins, la biennale dei vini, torna all’ombra del municipio

12 Agosto 2011

Ultimamente va decisamente di moda parlare di “restitution” ogni qualvolta si rende un bene alla collettività dopo averlo restaurato o ritoccato. Chissà che lo stesso concetto, abbastanza abusato, non possa essere utilizzato per beni immateriali come le manifestazioni. Ieri nella sede di Finaosta si è celebrata la “restitution” di Expovins, la kermesse biennale dedicata al vino regionale, alla città di Aosta.
“Ad allontanarla dal capoluogo – ha spiegato in conferenza stampa Giuseppe Isabellon – era stata un’errata concezione della manifestazione, che era stata vista a torto come una fonte di disturbo più che come un valore”. L’assessore all’’agricoltura ha puntato il dito anche contro “la criminalizzazione del consumo consapevole del vino, della cultura che promuoviamo, con responsabilità, attraverso un messaggio positivo”.
Per la sicurezza dei partecipanti, di fatto, è stato previsto un servizio di trasporto pubblico eccezionale sulle linee extraurbane da e per Aosta. Chi presenterà il biglietto della corsa riceverà un “carnet assaggi” omaggio.

Da venerdì 19 a domenica 21 agosto il salotto buono di Aosta, come viene sempre definita piazza Chanoux, ospiterà 42 stand, 33 dei quali saranno dedicati alla produzione valdostana. Naturalmente faranno compagnia ai vini, presentati da 6 cooperative e 27 case vitivinicole private, anche i prodotti agroalimentari del territorio, i formaggi, i salumi, mieli, le grappe, i frutti e via dicendo.

Sabato mattina si svolgeranno al salone ducale le premiazioni del 19esimo Concorso internazionale dei vini di montagna, organizzato dal Cervim. Nel pomeriggio, invece, spazio al momento ludico della manifestazione, con il palio delle botti – spinte a mano lungo un breve anello, con partenza in piazza Chanoux – e la gara a tempo. I vincitori parteciperanno alle finali nazionali di questa curiosa disciplina portata avanti dal circuito delle città del vino. L’intrattenimento musicale si avvarrà della collaborazione delle bande municipali di Aosta e Chambave.

Tra i vini presentati al pubblico, va menzionato l’Asperto, il “vino del sorriso”, prodotto all’interno di un progetto di integrazione e formazione promosso dall’associazione di volontariato Aspert, in collaborazione con Les Crètes di Aymavilles, grazie al sostegno della Fondazione comunitaria Valle d’Aosta. Il ricavato della vendita sarà destinato ad altre iniziative di promozione sociale.

Ad Expovins, infine, è stata associata una mostra antologica che ripercorre da un lato la storia della manifestazione, e dall’altro la storia della viticoltura valdostana, a partire da bottiglie degli ultimi ottant’anni, etichette storiche, premi, foto e testimonianze. Dalla mostra, visitabile nella sede di Finaosta fino al 30 agosto, emerge un racconto corale fatto di fatica e soddisfazioni, “in vino veritas”, perché, sostiene il curatore Emiro Marcoz, “senza memoria non c’è prospettiva”.
 

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