Fase2, dal 18 maggio riaprono le chiese. Le regole per le messe della Diocesi di Aosta
Il 18 maggio scatta la fase 2 anche per i fedeli. Possono ripartire infatti le celebrazioni liturgiche con la presenza dei fedeli e alcune attività pastorali delle nostre parrocchie e realtà ecclesiali. Nei giorni scorsi sul sito della diocesi è stata diffusa la circolare che detta alcune disposizioni alla luce del protocollo siglato il 7 maggio scorso fra la Cei e il Governo italiano.
Assieme alla circolare è arrivata anche una lettera ai fedeli del Vescovo Franco Lovignana.”Dopo settimane senza esprimere comunitariamente la nostra fede vogliamo recuperare progressivamente la normalità della vita ecclesiale. – scrive il Vescovo – Lo facciamo con grande prudenza. I fedeli che per età o per condizione di salute sono più a rischio e non si sentono di venire in chiesa sono dispensati dal precetto festivo e possono partecipare alla Santa Messa attraverso la televisione.”
Allo stesso modo l’invito ad astenersi dal partecipare alle celebrazioni arriva anche per chi ha una temperatura superiore ai 37,5°C.
Per evitare assembramenti il legale dovrà essere definita una capienza massima per il luogo di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale. Nel caso in cui la partecipazione attesa dei fedeli dovesse significativamente superare la capienza massima, l’invito è ad incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche, che al momento potranno svolgersi solo nelle chiese e non nelle cappelle, oppure a celebrare all’aperto o ancora a collocare sulla porta della chiesa un altoparlante. Vengono sospese al momento le feste patronali presso le cappelle così come i pellegrinaggi e le processioni.
A vigilare sull’accesso alla chiesa saranno volontari e/o collaboratori (anche gli animatori degli oratori maggiorenni o gli alpini) che – indossando adeguati dispositivi di protezione individuale e un evidente segno di riconoscimento – favoriranno l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite.
Nell’accesso alle chiese, oltre al rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo, l’invito è ad utilizzare più ingressi, preferibilmente uno per l’entrata e uno per l’uscita.
I fedeli per accedere in chiesa dovranno poi indossare mascherine e all’ingresso dovranno essere resi disponibili liquidi igienizzanti.
“La Diocesi si farà carico di far giungere ad ogni parrocchia una piantana con dispenser di liquido igienizzante per mani. – si legge nella circolare – Per questo motivo è bene prevedere una sola entrata/uscita”.
Al termine di ciascuna celebrazione i luoghi di culto andranno igienizzati, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Allo stesso modo andranno disinfettati i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni. Inoltre si dovrà avere la cura di favorire il ricambio dell’aria. Le acquasantiere della chiesa dovranno continuare a essere tenute vuote.
Vengono poi date indicazioni sulla celebrazione vera e propria. I sacerdoti dovranno igienizzarsi le mani con apposito liquido prima di uscire dalla sacrestia, prima dell’offertorio e prima della Comunione. Per la distribuzione di quest’ultima andranno anche indossati i guanti monouso e la mascherina e tenere un’adeguata distanza di sicurezza. I sacerdoti dovranno “avere cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli”.
Il calice, la patena e le pissidi staranno coperti durante tutta la celebrazione, anche durante la preghiera eucaristica. Non sarà ancora consentito lo scambio del segno della pace. La messa potrà essere accompagnata da un organista e da uno o due cantori, non dal coro. La raccolta delle offerte dovrà avvenire tramite appositi contenitori, da collocare all’ingresso della chiesa. Le stesse disposizioni valgono anche per i battesimi i matrimoni, l’unzione e le esequie.