Fiera di Sant’Orso, comincia il conto alla rovescia per la 1020ª edizione
“Più che una manifestazione è è una festa e il simbolo di tutta la Regione”. Così Renzo Testolin, Assessore alle Attività produttive, introduce l’edizione 1020 della “Millenaria”, che ai suoi classici giorni in centro Aosta – giovedì 30 e venerdì 31 gennaio – aggiunge il consueto corollario di eventi che la anticipano e che fanno da chiusura alla manifestazione.
“Avant Saint-Ours”
Diversi gli eventi “Avant Saint-Ours”, che partono con l’Atelier des métiers in piazza Chanoux, lo spazio dedicato agli 81 professionisti dell’artigianato selezionati, e che aprirà i battenti il 29 gennaio. Stesso giorno in cui si taglierà il nastro al Padiglione enogastronomico in piazza Plouves – che resterà aperto fino al 2 febbraio -, e che oltre ai sapori e i gusti della Regione accoglierà sei artigiani all’ingresso della struttura.
Alle iniziative di prologo si collegano anche la presentazione del libro “Arte e simboli celtici” del 24 gennaio in Biblioteca regionale, la mostra “Le défilé de la lane” nella saletta di Finaosta (l’inaugurazione è prevista per il 27 gennaio alle 18) e ancora – sempre in Biblioteca, e sempre il 27 gennaio – “Una fotografia della Saint-Ours… lunga 86 anni” con la testimonianza di Gianni Torrione ed il Concerto di apertura della Saint-Ours nella chiesa di Sant’Orso, il 29 gennaio alle 21.
La “Petite Foire” di Donnas
Appuntamento classico pre-Millenaria è anche la Fiera del legno di Sant’Orso di Donnas, che si snoda nel borgo antico del paese domenica 19 gennaio e porta con sé qualche novità: “Cominceremo già giovedì 16 con il concerto del coro ‘Vivavoce di Donnas’ alla Cappella di Sant’Orso, per festeggiare il suo ventennale dello scorso anno – ha spiegato il Sindaco Amedeo Follioley -. Il 17 ci sarà la Veillà con 8 laboratori durante i quali gli artigiani del legno, del cuoio, e del ferro lavoreranno dal vivo”.
A questo, la “Petite Foire” aggiunge la Veillà dei piccoli con tanto di laboratori, in attesa della manifestazione vera e propria che quest’anno vedrà circa 500 espositori presenti, 13 scuole di scultura e 8 mobilifici ai quali si aggiunge la presenze delle sculture della mostra “Artigianato vs etnografia” al Museo del Vino e della Viticoltura, dei Laboratori creativi organizzati dal Mav e la presenza del mercatino “Lo Tsavèn” di Campagna Amica con circa 16 espositori.
Il cibo e la Fiera dei piccoli
Attorno alla “due giorni” di Sant’Orso, ad Aosta, oltre ai Punti rossoneri torna Cuisine de Rue, la possibilità di degustare – nella cornice del Teatro romano, il cui ingresso per l’occasione sarà gratuito – i piatti preparati con i prodotti di eccellenza valdostani proposti dalle imprese presenti nel Padiglione di piazza Plouves.
Il 30 gennaio, in Cittadella dei giovani, torna anche la “Veillà di petchoù”, l’iniziativa – giunta alla 15ª edizione dedicata ai più piccoli che quest’anno avrà come tema !Il bosco incantato”.
“Orsoff”, il dopo Fiera
Dopo i bagordi della classica Veillà tra i due giorni di Fiera – e che alle 21 in piazza Chanoux vedrà protagonista il “bal folk” dei Pitularita formati da Rémy e Vincent Boniface -, parecchie sono anche le iniziative a chiusura della “Millenaria”.
A partire dalle spettacolo di chiusura col concerto dei Trouveur Valdotèn (il 31 alle 21, al Giacosa), le esposizioni (il 30 e 31) alla Galleria Inarttendu di via Martinet e alla Corte della Tavola Valdese di via Croce di Città con gli oggetti tradizionali dai quali la Fiera ha preso il via, passando per lo spettacolo “Dies natalis santi Ursi”, visita guidata e animata al complesso di Sant’Orso che si chiuderà in musica con l’Ensemble Cordeconforme e l’esposizione di una capsula in canapa realizzata dalla cooperativa Lo Dzeut di Champorcher
Il ciondolo
Il ciondolo dell’edizione 2020 della Fiera, e che farà bella di mostra di sé al collo degli artigiani quest’anno è una “tsanna du lacë, riproduzione del tradizionale secchio in legno utilizzato in passato per la mungitura, realizzata da Corrado Brunet, titolare dell’impresa “Les Amis du Bois” di Introd.
La Foire del 2020 in numeri
Nel dettaglio saranno 1119 i partecipanti all’edizione 2020 della Foire – meno rispetto ai 1145 dello scorso anno e ai 1184 del 2018 – 827 dei quali partecipano per le categorie tradizionali. Un lieve calo, spiegano dall’Assessorato, che si compensa però con i restanti partecipanti, ovvero i “non tradizionali”.
Il “nodo” dell’esercizio provvisorio
Testolin poi cerca di fugare i dubbi che parlavano di una Fiera di Sant’Orso in “diminutio”, minata dalla non approvazione del Bilancio previsionale 2020 nel Consiglio regionale del 27 dicembre e dall’esercizio provvisorio che ne è conseguito.
L’Assessore spiega che: “Il lavoro sulla Fiera parte già dal 2 febbraio dell’anno prima, è un’iniziativa per la quale bisogna prendersi per tempo e adempiere già a settembre/ottobre a tutta una serie di elementi che servono per dare corso alle varie iniziative. Quindi l’esercizio provvisorio non ha avuto nessuna incidenza”.
Qualche riverbero c’è stato però sui trasporti, con un paio di “nodi” ancora da sciogliere: “Stiamo lavorando sulle navette gratuite – chiude Testolin – e dovremmo essere in itinere con la delibera già in settimana. Per qual che riguarda i treni speciali c’è qualche problema non legato all’esercizio provvisorio ma per aspetti tecnici sui quali stiamo lavorando”.