Fiera di Sant’Orso, tutti i premiati della 1020ª edizione
Cala il sipario sulla 1020ª Fiera di Sant’Orso, con la premiazione che quest’anno si è spostata di orario (alle 15), di giorno (oggi, mentre in genere andava in scena prima della Veillà) e soprattutto di “location”, passando da avere come sfondo la Chiesa di Sant’Orso a piazza Chanoux.
Il “Prix La Saint-Ours”
Questo premio, assegnato dall’Assessorato alle Attività produttive all’autore di un’opera particolarmente interessante appartenente a una delle categorie del settore tradizionale ed esposta per la prima volta durante questa edizione del Fiera ha visto in lizza Ruggero Brunodet, Giorgio Cornaz, Ory Danieli, Guido Diémoz, Marco Joly, Rudy Mehr, Renato Daniele Vacquin, Sebastiano Yon e Alessandra Zucco.
Tra loro, ai quali è stato conferito comunque un riconoscimento, l’ha spuntata Giangiuseppe Barmasse per l’opera intitolata “La stalla – Lo baou“, con la seguente motivazione: “Questo lavoro, che presenta una panoramica della vita pastorale dei tempi passati, combinando dettagli realistici e poesia sottile, è stato realizzato con la padronanza tecnica che ha caratterizzato questo scultore nel corso degli anni”.
Tutti i premiati
Il Premio “Amédée Berthod” assegnato all’espositore più promettente al di sotto dei 25 anni al 31 dicembre 2019 è andato a Christian Hugonin per la sua “produzione diversificata che va dall’oggetto di uso comune ai mobili utilizzando tipi di legno appropriati e dando prova di competenza e passione”.
A Carlo Bortolotti, invece, e stato conferito il premio dell’Assessorato al turismo per aver preservato le tecniche artigianali tradizionali nella fabbricazione di attrezzi agricoli, e che, si legge nelle motivazioni, con “la semplicità della tecnica tradizionale artigianale ha realizzato strumenti agricoli che possono essere utilizzati oggi, essendo il simbolo del mantenimento del territorio”.
Il Premio “Robert Berton” al decano degli espositori che non ha ricevuto nessun premio negli ultimi cinque anni, viene invece assegnato dall’Assessorato alle Attività produttive a Renzo Elviro Bionaz.
Per lo studio e la ricerca storica sul tema “La foresta” è stato invece assegnato il Premio “Pierre Vietti” – conferito dal Comité des Traditions Valdôtaines – a Jean Betemps “per l’originalità della composizione, la capacità tecnica dimostrata e l’attenzione al tema del rispetto dell’ambiente”.
Il Premio “Domenico Orsi” sul tema del “dono”, assegnato dalla Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, è andato a Guido Diémoz per la sua opera “Lo don … le secret” che simboleggia l’espressione del dono, attraverso la rappresentazione dell’antico rimedio valdostano tramandato di generazione in generazione nel corso dei secoli e messo a disposizione della comunità.
Il Premio “Carlo Jans” è stato assegnato invece agli studenti della classe del corso di cuoio dell’Institut agricole régional, scelti perché “hanno presentato un vasto repertorio di collane finemente lavorate con le decorazioni appropriate, dando prova di abilità e utilizzando il materiale correttamente”.
Il Premio per lo stand meglio allestito alla Fiera, deciso dall’Assessorato alle Attività Produttive, è stato consegnato invece a Gianfranco Anzola con la seguente motivazione: “lo scultore è riuscito a organizzare uno spazio in cui ordine e simmetria sono in perfetta armonia con la qualità delle opere esposte e il senso estetico che ha guidato la loro disposizione”.
Il Premio “Franco Balan – Città di Aosta”, giunto alla sesta edizione, viene assegnato a Bobo Pernettaz riconoscendo all’artista uno “stile personale” e un “modo di esprimere e comunicare, uno stile pieno, composito, attraente, pieno di invenzioni formali e cromatiche”.
Il premio “Savt – Foire de Saint-Ours”, che viene assegnato dal sindacato all’opera o allo stand più originale o innovativo nel settore dell’artigianato tradizionale, va invece a Enrico Massetto che “si è distinto nella produzione di un’opera significativa e originale. Il bassorilievo ‘Città di Aosta’ dello scultore padre del ‘Greundzo’ è stato molto apprezzato dalla giuria perché presenta una panoramica della società contemporanea del Capoluogo in modo umoristico per la caratterizzazione dei personaggi e dei settori di attività”.
Il Premio “Don Garino”, per la migliore opera lignea con un tema religioso, è stato assegnato dall’Associazione Amici di Don Garino a Giuseppe Serra nella cui opera “è stato in grado di bilanciare la natura del ciliegio selvatico con l’espressione sofferente e nobile del volto del Cristo, il cui corpo ha parti ancora in bozza, la cui sola ombra suggerisce la sua posizione in croce”.
Le Prix “Noces d’or avec la Foire” per gli espositori che partecipano alla “Foire” da 50 anni o più quest’anno è andato a Fermo Milliery, Berardo Zamboni, Luigi Brunodet e Marino Desaymonet.
Il concerto di chiusura
Chiusa la premiazione l’appuntamento di chiusura della 1020ª Millenaria è alle 21 con il concerto al teatro Giacosa dei gruppi Trouveur Valdotèn, La Kinkerne dalla Savoia e Vincenzo Chacho Marchelli con i musicisti dal Piemonte.
I numeri della “Foire” alle 12
Intanto l’Assessorato alle Attività produttive informa che i passaggi in piazza Chanoux conteggiati dal sistema di telecamere alle 12 di oggi, secondo giorno della Fiera di San’Orso 2020, risultano essere 29mila 361, dato anche questo in crescita dell’8% rispetto ai 27mila 130 del 2019.