Ghiacciaio di Planpinciuex, al via da oggi una nuova procedura

12 Novembre 2019

Testata ieri, partirà ufficialmente oggi la nuova procedura per la gestione dell’emergenza Ghiacciaio Planpincieux. “Sette diversi parametri – ad esempio la quota dello zero termico, le precipitazioni alla quota del ghiacciaio, l’analisi dei cambiamenti morfologici –  se tutti validati ci consentiranno di ritenere minore la probabilità di crollo” spiega Valerio Segor, dirigente regionale Assetto Idrogeologico. A questo punto spetterà al comune decidere di riaprire la strada comunale per la Val Ferret.
Il test effettuato ieri ha restituito l’assenza di problematiche legate a questi sette parametri. “Fosse già stata attiva la procedura, oggi ci sarebbe potuto riaprire la strada”.

Fondazione Montagna Sicura e la Regione si sono affidati in questo periodo ad alcuni fra i massimi esperti in tema di ghiacciai e valanghe, l’Slf di Davos e Gerome Faillettaz, glaciologo dell’Università di Zurigo.
“Il movimento attuale della massa glaciale si è ridotto rispetto ad un mese fa – ricorda Segor – ma siamo ancora a valori superiori rispetto ad un movimento normale, su base storica”. Secondo il professor Faillettaz l’emergenza potrà rientrare quando la velocità non supererà i 10 cm al giorno.
A Davos è stato invece studiato lo scenario di un crollo della massa glaciale – i 250mila metri cubi – sia in assenza che in presenza di neve, ed è stata elaborata una mappa di rischio e una matrice di allertamento.

“La caratteristiche di questi pendii è tale per cui non si innescano autonomamente valanghe. – ricorda Segor – Qualora invece cadesse una massa importante su questo pendio l’eventuale crollo della porzione di 250mila metri cubi di ghiacciaio potrebbe innescare un fenomeno valanghivo estremo che coinvolgerebbe gran parte dell’abitato di Planpincieux”.

Durante la serata di ieri, molto partecipata, il pubblico ha chiesto se fosse possibile immaginare delle soluzioni strutturali, come ad esempio il distacco provocato della porzione di ghiacciaio instabile o ancora la costruzione di un vallo.
“Le riteniamo entrambe molto difficili da percorrere – dice Segor – Ci siamo anche confrontati con l’esperto che ha seguito la demolizione del Ponte Morandi, una realtà ben diversa. Conosciamo ancora troppo poco il versante e il rischio di una demolizione controllata è di andare a destabilizzare una porzione ancora maggiore di quella oggi interessata dall’emergenza. Anche sull’altra ipotesi c’è da tenere presente che in caso di fenomeno valanghivo la parte aerosol, non si accorgerebbe neppure della presenza di un vallo. “

Operatori e residenti hanno annunciato ieri la nascita di un Comitato che si avvarrà di tecnici ed esperti. “Siamo disponibili al confronto – dice fin da ora Segor – se ci sono delle soluzioni che non abbiamo immaginato o che ci sono sfuggite, siamo contenti di poterle valutare insieme”.

Nel frattempo, scrive il Comune di Courmayeur in una nota che le azioni messe in campo dall’Amministrazione, alla luce delle ultime analisi e valutazioni, saranno l’asfaltatura della strada poderale di Montitaz con l’obiettivo di finire – tempo permettendo – entro il Ponte dell’Immacolata per creare una viabilità alternativa nel caso persistano le condizioni di criticità e un accesso a tutto il traffico leggero e turistico, compresi i mezzi di trasporto pubblico. A questo si aggiunge un approfondimento specifico su nuovi scenari possibili richiesto a Slf  di Davos.

“Visto il trend di stabilizzazione verso cui si sta avvicinando il movimento del ghiacciaio – ha spiegato il Sindaco Stefano Miserocchi – si presume e si auspica di rientrare nei prossimi giorni in uno scenario di normalità. Tuttavia sarà il continuo monitoraggio a darci indicazioni in merito perché dipendiamo dalle condizioni meteo e dai parametri ben definiti del nuovo bollettino. L’obiettivo è l’incolumità pubblica che rimane la nostra priorità, così come la limitazione degli impatti di tale fenomeno sull’attività turistica, soprattutto alle porte della stagione invernale. Questo è tutto quanto abbiamo potuto fare fino ad ora”.

Emergenza ghiacciaio Planpincieux
Emergenza ghiacciaio Planpincieux
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