Giorno del Ricordo 2018: una delegazione di studenti valdostani a Trieste e Gorizia

01 Febbraio 2018

Una delegazione di 40 studenti delle classi quinte delle scuole superiori della Valle d'Aosta è pronto a partire per Trieste e Gorizia. I ragazzi parteciperanno dall'8 al 10 febbraio, ad un viaggio di studio nell'ambito del Giorno del Ricordo, commemorato il 10 febbraio, data della firma del Trattato di pace di Parigi nel 1947, in ricordo dell'esodo istriano, fiumano e dalmata e di tutte le vittime delle foibe nel secondo dopoguerra.

Accompagnati dai rispettivi insegnanti, le ragazze e i ragazzi rappresentano il Liceo scientifico e linguistico Bérard di Aosta, l'Istituzione scolastica di istruzione liceale, tecnica e professionale di Verrès, l'Istituto tecnico e professionale Corrado Gex di Aosta e l'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato Don Bosco di Châtillon.

L'iniziativa, promossa dal Consiglio Valle, dalla Presidenza della Regione e dall'Assessorato regionale dell'istruzione e cultura, nell’ambito del 70° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia, è volta a promuovere un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sul tema dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, con la visita alla Foiba di Basovizza – simbolo di tutte le atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dalle milizie e dai fiancheggiatori del dittatore comunista Tito -, al Campo profughi di Padriciano – diventato museo nazionale in ricordo delle vittime delle Foibe e dell'esodo istriano fiumano dalmata che coinvolse 350 mila persone -, oltre che alla Risiera di San Sabba – unico campo di sterminio italiano -, a Redipuglia – sacrario monumentale della prima guerra mondiale, dove sono sepolti più di 100 mila soldati -, alle trincee e alla Dolina dei Bersaglieri – in cui è stato costruito un ospedale di prima accoglienza.

A Gorizia, città crocevia delle grandi culture europee – latina, slava e germanica -, gli studenti scopriranno il Museo della Grande Guerra, la stazione Transalpina – oggi simbolo dell'unificazione europea, ma dove passava la recinzione costruita nel 1947 per separare l'abitato goriziano rimasto italiano da quello annesso alla Jugoslavia alla fine della seconda guerra mondiale – e alla Sinagoga.

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