Giovane cuoco valdostano porta i sapori di Gressoney-La-Trinité a Cuochi d’Italia Under 30
Si è destreggiato con efficacia nella preparazione dei fedeli chnéffléne, ma se l’è cavata alla grande anche in quella del cibreo, suo debutto
“Non conoscere i piatti da cucinare è stata la difficoltà maggiore, ma ho cercato di metterci del mio anche se non li conoscevo”. Il giovane Claudio Fiorentini ha partecipato alla trasmissione “Cuochi d’Italia”, edizione “Under 30”, andata in onda ieri sera su Tv 8. Ventiquattrenne originario torinese, è il cuoco del Castore & Polluce- Lounge Bar & Wine Restaurant di Gressoney-La-Trinité, paese in cui vive da tre anni.
“Sono stato selezionato direttamente da loro” racconta “ho accettato perché ho riconosciuto che poteva essere una buona opportunità. Mi piacciono abbastanza le sfide, sono convinto che servano per crescere a livello personale, di conseguenza ho pensato fosse doveroso per me affrontare questa”.
Fiorentini ha sostenuto questa avventura due mesi fa, tra le stoviglie e le telecamere dello studio di Cologno Monzese, intrattenuto del conduttore Cristiano Tomei e valutato dei giudici Gennaro Esposito e Diego Rossi. “Ho vissuto bene questa esperienza” osserva “all’inizio ero un po’ agitato, ma dopo ero tranquillo”.
La Valle d’Aosta ha fronteggiato la Toscana: la sfidante era infatti una ragazza venticinquenne di Siena.
Entrambi i concorrenti si sono gettati sulla cloche misteriosa: al posto di optare per uno dei piatti presentati dall’avversario, hanno scelto il quarto, alla ceca, suggerito solo da piccoli indizi. Le tre proposte di Claudio erano: risotto al Bleu d’Aoste, trota salmonata lardellata e cervo in crosta di grissini: tutti piatti in cui ai sapori valdostani sono accostati quelli del Piemonte, sua terra d’origine.
“Ero contento” svela Claudio dietro le quinte riferendosi alla rivelazione della cloche misteriosa: gli chnéffléne, dei piccoli gnocchetti fatti con farina, latte e uova, conditi con burro e cipolla o fonduta di toma. “E’ un piatto che conosco, per questo mi sono imposto di farlo in maniera perfetta” riferisce. E la sua determinazione non ha deluso i giudici, che hanno assegnato entrambi 8/10 al suo preparato. “Sono saporiti, gustosi, rustici…” apprezza all’assaggio Diego Rossi.
La sorpresa della pietanza avversaria è stata invece più minacciosa. “Quando ho visto cibreo mi sono preoccupato, mi aspettavo tutt’altro” ammette il giovane cuoco. Il cibreo è un tipico secondo piatto della cucina fiorentina a base di rigaglie di pollo rosolate e mescolate a una salsa di tuorli d’uovo, limone e brodo bollente; nemmeno i giudici ne nascondono la complessità: “E’ difficile perché bisogna tenere conto delle diverse cotture” allertano. Tuttavia rimangono soddisfatti dall’impegno di Claudio: “Mi è piaciuto il fatto che non hai mollato e che hai seguito i consigli. Era un piatto difficile” si congratula Rossi. Da questi buoni risultati il concorrente valdostano esce vincitore, ottenendo 31 punti contro i 22 della sfidante toscana.
Da questa vicenda, Claudio Fiorentini sostiene di essersi arricchito “per aver provato l’atmosfera delle telecamere, essermi un po’ sciolto emotivamente e per aver conosciuto e preparato nuovi piatti”.