Gli studenti valdostani alla scoperta del bosone di Higgs con Fabiola Gianotti
Conquistare l’interesse di 300 giovani liceali con un monologo di circa un’ora e mezza sulla fisica delle particelle e il bosone di Higgs non è un’impresa semplice. Fabiola Gianotti, scienziata di fama mondiale del Cern di Ginevra e direttrice del progetto Atlas, uno dei due esperimenti che hanno condotto alla scoperta proprio della "particella di Dio" (la rivista Time l’ha collocata in quinta posizione nella graduatoria di "Persona dell’anno 2012", che ha visto al primo posto il presidente Obama, ndr) questa mattina ha raccolto la sfida incontrando docenti e studenti valdostani dell’ultimo anno delle superiori a Palazzo regionale, ad Aosta, nell’ambito delle “Rencontres de physique de la Vallée d’Aoste”.
Il bosone di Higgs
Dopo qualche cenno iniziale sull’attività del Cern – “la sua mission è la ricerca di base: ci lavorano 10mila persone, provenienti da sessanta paesi, e 1400 di queste sono italiani” – Gianotti ha fornito alla giovane platea di uditori i rudimenti di fisica necessari per comprendere i successivi passaggi, con un linguaggio semplice e accessibile, passando dalla composizione della materia all’origine dell’universo, per arrivare al tema della giornata: il bosone di Higgs. “Quarant’anni fa Peter Higgs postulò una teoria che completava il modello standard, risolvendo una delle questioni più rilevanti della fisica moderna, cioè l’origine della massa delle particelle elementari”. Nessuno riuscì però, nella pratica, a dimostrarne la reale esistenza fino al 4 luglio 2012, giorno della prima osservazione di una particella compatibile con quanto ipotizzato. “Per farlo ci volevano acceleratori, rilevatori e decodificatori – ha spiegato Gianotti – e un progetto che complessivamente ha richiesto più di venti anni di messa a punto”. In che modo? “Tra la Svizzera e la Francia – ha continuato la scienziata, scherzandoci su – è stato realizzato un anello sotterraneo di 27 km: sopra ci sono le mucche, il cioccolato e gli orologi, sotto invece c’è il più potente acceleratore di particelle realizzato, il Large Hadron Collider. La difficoltà più grande è stata riuscire a mantenere i protoni nell’anello: come guidare una Ferrari ad alta velocità su un circuito circolare senza farla uscire di strada. Per risolvere il problema abbiamo usato magneti immersi in elio liquido a una temperatura di 1.9k (-270°).” E i rilevatori? “Abbiamo utilizzato una serie di strumenti estremamente precisi in grado di assorbire e misurare l’energia prodotta, “scattando” qualcosa come 40 milioni di fotografie al secondo, in modo da riuscire a rilevare le collisioni tra particelle: statisticamente è possibile rilevare un bosone di Higgs ogni dieci milioni di collisioni”. Per la decodifica dei dati, infine, sono stati utilizzati "dei mega computers, capaci di elaborare una mole di dati per una quantità che può essere paragonata al contenuto di 20 milioni di dvd".
“I tagli alla ricerca scientifica portano al tracollo economico del Paese”
Dal pubblico, a fine intervento, sono partite molte domande. “Che cos’è l’antimateria? Quando si riuscirà a individuare la composizione della materia oscura? In che modo questi studi possono influire sui multi-versi? Che percorso bisogna seguire per diventare ricercatori al Cern?”. Tra le risposte puntuali della scienziata c’è stato anche spazio per una riflessione sull’importanza della ricerca nella società moderna. “Ogni passo in avanti nella ricerca porta al progresso – ha dichiarato senza indugi Gianotti -. La ricerca fondamentale è la linfa che alimenta la ricerca applicata. Senza la prima la seconda s’inaridisce, con danni gravissimi per lo sviluppo di un Paese. Quando c’è crisi per prima cosa taglia il Governo effettua dei tagli sulla ricerca: è un errore madornale perché un Paese che non investe in questo campo è poi costretto a comprare “conoscenza” sul mercato, a caro prezzo. E chi non lo fa è destinato inevitabilmente a un tracollo economico”. E un consiglio per i ragazzi? “Qualsiasi cosa decidiate di fare nella vostra vita, cercate di dare il meglio di voi stessi e metteteci grande passione”.