I servizi agli anziani a rischio? Le tre coop si sfilano: “La responsabilità è del Comune”

26 Gennaio 2017

I servizi agli anziani del Comune di Aosta a partire dal 1° febbraio sono obiettivamente a rischio. Questa mattina le cooperative L’Esprit à l’Envers, La Libellula e la Sorgente, che gestiscono, in Ati, il Lotto 1 del servizio (la zona Aosta Est per capirci) hanno ribadito, in una riunione con il sindaco di Aosta Fulvio Centoz e il segretario generale Anna Maria Tambini, il loro no all’ulteriore proroga richiesta dal Comune per completare le procedure di aggiudicazione del nuovo bando.

Il rifiuto è secco e si spiega con la mancanza di sostenibilità economica del servizio. “Al Comune lo diciamo da anni: per noi questa è stata ed è una gestione in perdita perché abbiamo subito una progressiva e continua riduzione delle ore di servizio rispetto a quelle inizialmente previste dall’appalto e questo avviene a parità di personale” spiega Riccardo Jacquemod, presidente della cooperativa sociale La Sorgente.

I numeri, in effetti, sono impietosi: le ore previste dal bando erano 2000 al mese, con le progressive riduzioni intervenute nei quattro anni di durata dell’appalto, dal 2013 al 2016,  sono diventate 1040. Le assistenti domiciliari impiegate e assunte dalle coop invece sono rimaste 15.

“Abbiamo accettato la prima proroga di 45 giorni (termina il 31 gennaio) per consentire al Comune di completare le operazioni di aggiudicazione del nuovo bando e il rispetto dei tempi tecnici” sottolinea poi Nicole Giustini, vicepresidente della Libellula.

La valutazione dell’offerta anomala di Leone Rosso, prima classificata nel bando, prende, però, più tempo del previsto e di richiesta di proroga ne arriva un’altra, pochi giorni fa, il 24 gennaio, per un ulteriore mese. “Secondo noi non c’è nessuna certezza sui tempi, il rischio concreto è che vadano avanti per mesi: noi abbiamo deciso di mettere un punto finale, anche per dare una prospettiva al personale e all’utenza” spiega Carla Chiarle, presidente dell’Esprit à l’Envers.

E’ una chiusura che le tre cooperative vorrebbero la più morbida possibile “Abbiamo risposto nei tempi al Comune, lo abbiamo avvisato prima, in via informale, della nostra volontà di non proseguire, ora diamo la massima disponibilità a chiunque verrà dopo di noi, ma il servizio anziani è del Comune ed è il Comune che, visti i suoi ritardi, deve individuare una nuova soluzione”.  Una delle strade percorribili indicata dai responsabili delle cooperative è  la trattativa privata con i potenziali gestori futuri del servizio.

La certezza è che la soluzione il Comune dovrà trovarla in fretta, pena il venir meno dell’assistenza domiciliare in una parte della città.  

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