Il “compleanno” di Aosta, la città del solstizio d’inverno
Poter festeggiare il “compleanno” della propria città non è così scontato. Se oggi, a pochi giorni dal 25 dicembre, possiamo celebrare il giorno “natale” di Aosta, lo dobbiamo a un’importante scoperta archeo-astronomica avvenuta nel 2012 e a ulteriori studi, verifiche e prestigiose pubblicazioni scientifiche che hanno avvallato i risultati.
Ieri pomeriggio, durante una conferenza presso la Biblioteca regionale, Stella Bertarione, archeologa e funzionaria della Sovrintendenza per i Beni culturali, e Lorenzo Pizzuti, ricercatore dell’Osservatorio astronomico della Valle d’Aosta, hanno presentato nel dettaglio l’interessante scoperta realizzata da Bertarione, allora direttrice scientifica del cantiere presso la Torre dei Balivi. “È stata la fortuna, o forse il destino, di incappare in un blocco di pietra decorato con simboli non immediatamente interpretabili, ma che alla fine hanno condotto a un’importante rivelazione”. Bertarione fa riferimento in particolare a due elementi fallici, un aratro, un vomere e un simbolo del capricorno, collegati all’atto di fondazione della città romana da parte dell’imperatore Ottaviano Augusto nel 25 a.C., 2044 anni fa. “Si tratta di una sintesi della volontà di Ottaviano di porre la città sotto buoni auspici, come testimonia anche la presenza del capricorno, costellazione tutelare e identificativa dell’imperatore”, come spiega l’archeologa.
Aosta è dunque un’antica città volutamente e significativamente orientata al solstizio d’inverno che segnava per i Romani il cambio d’anno e la vittoria della luce sull’oscurità, concezione comune a tutti i culti solari e a cui si è ispirato anche il cristianesimo. A questo proposito stamani, a seguito di un corteo della banda musicale di Aosta, in Via Croix de Ville si è atteso il sorgere del sole in allineamento sul Cardo Maximus. Purtroppo il maltempo non ha permesso di osservare il fenomeno, perciò l’evento si è convertito in un flash mob virtuale, con i cellulari puntati verso Pila connessi su YouTube al filmato del solstizio d’inverno avvenuto nel 2013.
Nel programma dell’evento, reso possibile grazie ai fondi europei del Progetto UE “Rete Cultura Turismo”, sono compresi anche altri appuntamenti, a cui ha partecipato anche il Conservatoire de la Vallée d’Aoste che, avendo sede nel complesso dei Balivi, si colloca esattamente nel luogo che ha restituito il blocco di pietra. In particolare, nell’Auditorium R. Arnod ieri pomeriggio si è svolto il concerto “Sol invictus” da parte dell’Orchestre di Conservatoire de la Vallée d’Aoste, diretta da Stéphanie Praduroux, e del Coro dell’Istituto Musicale Pareggiato della Valle D’Aosta, diretto da Luigina Stévenin.
Ieri sera, inoltre, l’Ex Novo Esemble di Venezia è stato protagonista del Concerto Augusta Praetoria Salassorum “Paesaggi sonori di una città secolare”, con musiche del giovane compositore David Cerquetti. Hanno chiuso l’evento le visite guidate gratuite della città romana seguendo il percorso del solco primogenio.