Il nuovo dehors del Caffè Nazionale “riscalda” il Consiglio comunale

28 Settembre 2022

Inevitabilmente, dalle bocche degli aostani il dehors del rinnovato Caffè Nazionale di piazza Chanoux sale di qualche piano e sbarca direttamente in Consiglio comunale.

Le perplessità sull’impatto della struttura vengono presentate dalla consigliera leghista Sylvie Spirli: “È sotto l’occhio di tutti che, poche settimane dopo la nuova apertura, è stato installato un dehors di 75,90 proprio davanti alla facciata del palazzo comunale, uno dei monumenti più belli della nostra città, che secondo noi non è il luogo idoneo per una struttura di grandi dimensioni”.

E aggiunge: “Impegniamo il sindaco e la Giunta a valutare con gli Uffici la possibilità di non autorizzare più, dopo i dodici mesi previsti, la posa del dehors davanti ai portici per salvaguardare la bellezza del palazzo e della piazza”.

In replica, il sindaco Gianni Nuti rispedisce la proposta alla mittente: “Ci sono state sottoposte varie versioni di questo dehors – ha detto sottolineandone anche l’amovibilità –, e quella finale ha meno innesti, anche di verde, che si da realizzare anche sul tetto, rispetto alle altre, oltre ad un livello del tetto ribassato per salvaguardare la continuità e le arcate a tutto sesto dei portici e una colorazione delle parti opache dal colore molto simile a quello del porticato”.

Poi le questioni si fanno di “necessità virtù”, anzi di occasione: “È chiaro che per il concessionario questo aspetto è importante nell’operazione commerciale che ha intrapreso – aggiunge Nuti – questo. Non possiamo nemmeno dirci che sarebbe stato possibile fare il dehors su piazza San Francesco. Sappiamo che livello di attrattività ha per la popolazione”.

Ma la questione è anche “storica”, ed il sindaco perora la causa proiettando foto della piazza Chanoux degli anni che furono: “Il dehors è sempre esistito da quando esiste il Caffè Nazionale. Le foto storiche ci testimoniano che inizialmente c’era una specie di tendone da circo’, decisamente più impattante rispetto alla situazione attuale. Anche in anni più recenti c’era una sorta dicopertura a pagoda’, francamente non migliore di questa”.

Insomma: “Sul valore estetico dell’attuale proposta de gustibus – conclude –, chi lo ritiene brutto ne ha facoltà. Questa amministrazione ha ritenuto importante dare a questo bene, di cui abbiamo promosso il rifacimento e la ristrutturazione attraverso un appalto che ne includeva la valorizzazione patrimoniale, anche questo tipo di ricettività”.

Risposta che – a poco dire – non soddisfa Spirli: “Ringrazio per le foto, ma quel dehors faceva schifo all’epoca e lo fa anche adesso. Ritengo che una piazza e una facciata del Municipio così belle non debbano avere strutture così maestose che non valorizzano una delle bellezze della nostra città”.

Nuti non trattiene però la controreplica: “Non avremmo comunque avuto nessuna ragione per rifiutare l’installazione di questo dehors. Non ci sono presupposti giuridici. A che titolo l’avremmo fatto? Perché non piace? La Sovrintendenza ha dato il via libera, ed è sovrana, non è appellabile, non si può neanche fare ricorso. Non potevamo fare niente che non si presentasse come un abuso d’ufficio. Poi, guardiamo la piazza nel suo complesso: è il dehors del Nazionale il probelma o lo sono altri, magari vetusti, non coerenti e ammalorati?”.

Il dehors del Caffè Nazionale di Aosta
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