Il nuovo libro di Trabucchi presentato a Gressoney
Il motivational coach Pietro Trabucchi, dopo aver condotto una serie di test sugli atleti partecipanti al Tor des Géants, torna in libreria con un nuovo volume in cui spiega la capacità umana di andare oltre i propri limiti, fisici ma soprattutto mentali.
Professore dell’Università degli Studi di Verona e appassionato praticante di discipline di endurance, dopo il successo del longseller “Resisto dunque sono”, torna in libreria con una nuova lezione di psicologia dello sport.
“Perseverare è umano” (uscito a fine gennaio 2012, Casa Editrice Corbaccio), sarà presentato mercoledì 18 aprile, ore 21,30, presso la sala cinema dello Sporthaus di Gressoney-Saint-Jean. Durante la serata saranno proiettati numerosi video girati durante la seconda edizione del Tor des Géants, come punto di partenza per sviluppare il tema e presentare i dati raccolti negli ultimi due anni.
Trabucchi, infatti, è stato coinvolto fin dall’inizio nell’avventura dalla società sportiva Valle d’Aosta Trailers, che organizza la manifestazione in collaborazione con la Regione Valle d’Aosta. “Bisognava verificare dal punto di vista medico-sportivo la fattibilità della corsa – spiega – cercando di capire quante persone avrebbero potuto sopportare una tale fatica e concludere la gara nel tempo massimo previsto”. Nel 2009, per effettuare i primi test, quattro “cavie” hanno provato il percorso in anteprima sotto stretto controllo medico. “In quell’occasione – svela Trabucchi – abbiamo capito che le possibilità umane superano spesso i limiti che ci poniamo o che crediamo di avere”. L’esperimento è stato quindi riproposto in occasione della gara vera e propria, con l’aiuto dell’Ambulatorio di Medicina di Montagna di Aosta, al quale si sono aggiunti gli esperti dell’Università di Losanna e di Liverpool, durante la scorsa edizione.
“Nel dettaglio – continua l’autore del libro – i test sono stati eseguiti su alcuni corridori, monitorando costantemente una serie parametri fisiologici e psicologici: dalle funzionalità cerebrali a quelle muscolari, valutandone la forza e l’elasticità prima, dopo e durante la gara; dai valori ematici a quelli cardiaci, dalla soglia di dolore al tempo dedicato al sonno, fino alle velocità medie in rapporto al dislivello e alla pendenza del percorso”. I dati raccolti sono oggetto di studio, anche se il professore si è già fatto un’idea molto chiara sui risultati. “Uno degli elementi che incide di più sulla prestazione è proprio il cervello: è l’impegno che ci fa raggiungere gli obiettivi, insieme alla capacità di scoprirlo in noi stessi”.
In questo senso, il Tor des Géants rappresenta un’ottima occasione per mettersi alla prova. Ma non solo, perché l’endurance trail valdostano è diventato, grazie a quest’esperienza, anche un terreno fertile per la ricerca in ambito medico scientifico. “E’ una gara unica al mondo non solo per la lunghezza del percorso e i metri di dislivello da affrontare: è un laboratorio straordinario, a cielo aperto, che permette di raccogliere dati e analizzare diversi fenomeni da svariati punti di vista, accumulando informazioni utili non solo per gli studi di settore ma anche per chiunque decida di avvicinarsi al mondo dei trail”. Agli atleti che parteciperanno alla terza edizione dell’ultra-maratona lungo le due Alte Vie della Valle d’Aosta, in calendario dal 9 al 16 settembre 2012, Trabucchi da un ultimo consiglio: “Il Tor des Géants richiede una lunga preparazione unita all’esperienza, ma ciò che conta veramente è la gestione delle proprie forze e dei propri limiti: il primo passo è credere in se stessi”.