Il paradosso delle “classi pollaio” alle Einaudi: la rabbia degli insegnanti

08 Aprile 2019

Chiuse le iscrizioni alle scuole secondarie di primo grado, per la Sovrintendenza agli Studi è giunto il momento di fare di conto ed assegnare la dotazione organica alle diverse scuole per l’anno scolastico 2019-2020. Ad Aosta, nei cinque istituti, sono 432 gli alunni iscritti alle classi prime. A storcere il naso – è un eufemismo – sono soprattutto gli insegnanti dell’Istituzione Scolastica “Luigi Einaudi”: con 84 alunni divisi in soli tre classi (una in meno rispetto agli ultimi anni), la prospettiva per la scuola di Viale della Pace sarebbe quella di avere una media di 28 alunni per classe.

Troppi, considerando anche che, tra questi, c’è un ragazzo disabile, la cui presenza implica che la sua classe non superi le 20 unità. Le conseguenze sono facili da intuire: o si andrebbe incontro a delle “classi pollaio”, che comprometterebbero la qualità della didattica e del lavoro svolto, oppure alcune famiglie si vedranno costrette a modificare la propria scelta, limitandone la libertà. Una situazione paradossale, visto che il lavoro di promozione che gli istituti svolgono (porte aperte, presentazioni alle famiglie) è proprio finalizzato ad attrarre studenti.

“Perché la Sovrintendenza ci permette e quasi obbliga a presentare la nostra scuola alle famiglie, in maniera tale che loro possano scegliere il percorso scolastico più idoneo al loro figlio, e poi ignorare i dati di iscrizione?”, si chiedono gli insegnanti delle Einaudi. “Perché la nostra Istituzione deve essere messa nella condizione di dover rifiutare decine di iscritti che ci hanno scelto, generando in tal modo danni di immagine che si possono ripercuotere sui prossimi anni? Chi si iscriverà all’Einaudi se tanto sa di non essere accolto causa assegnazione regionale insufficiente delle classi prime?”. La divisione è effettuata anche basandosi su un discorso di iscritti fuori zona, che verranno quindi probabilmente “rimandati” nelle loro scuole di competenza. Gli insegnanti delle Einaudi, quindi, chiedono che venga ripristinata una quarta prima media, in modo da far scendere la media degli studenti.

Non va molto meglio alle altre scuole: la Saint-Roch, con 79 alunni per 3 classi, ha una media di 26,3 alunni; seguono le Martinet con 25,5 (102 alunni e 4 classi), la San Francesco con 117 alunni divisi in 5 prime (23,4 a classe), mentre alla Lexert, la questione è decisamente migliore, con una media di 16,7 alunni (50 divisi in 3 classi).

Un discorso a parte va fatto per la San Francesco ed il Convitto regionale. Gli iscritti al doposcuola del “Federico Chabod” vengono automaticamente assegnati alla San Francesco. C’è stato, quest’anno, una sorta di overbooking, con la conseguenza che ben 35 alunni del Convitto sono stati rifiutati per mancanza di personale. I 35, però, risultano ancora assegnati alla San Francesco, alla quale – proprio in virtù di queste elevate presenze – sono state attribuite cinque classi.

Nella seduta del Consiglio Regionale del 4 aprile, la gestione del Convitto Regionale è stata oggetto di un’interpellanza da parte del consigliere Luca Distort della Lega Vallée d’Aoste. In merito alla carenza di personale, l’Assessore all’Istruzione Chantal Certan ha spiegato che i posti sono aumentati nel tempo in proporzione all’aumento dei convittori e dei semiconvittori: da 26 educatori nell’anno scolastico 2011-2012 si è arrivati fino ai 32 attuali, con in previsione un ulteriore aumento di due unità.

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