Il Parco del Mont Avic punta sul turismo “slow”
Il parco naturale del Mont Avic punta tutto sul turismo “slow” e lo fa con una serie di iniziative che, nel corso di questa primavera, accenderanno i riflettori sullo scrigno di tesori naturali e ambientali del parco.
“La valorizzazione del patrimonio naturale della nostra regione può essere un atout per il territorio anche dal punto di vista economico” ha detto il presidente del Parco del Mont Avic, Corrado Binel lamentando le ristrettezze economiche con cui l’ente ha dovuto misurarsi negli ultimi anni. Il bilancio del Parco, infatti, ha potuto contare l’anno scorso su risorse per 920mila euro, ma in passato il finanziamento regionale è arrivato anche a toccare la quota di 1milione 240mila euro. Gli escursionisti sui sentieri sono stimati in 30mila l’anno e i passaggi al Centro visitatori di Champdepraz sono circa 5mila a cui si aggiungono i 3500 di quello di Champorcher. “Vogliamo tornare a investire nel parco – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Laurent Viérin – altrimenti le risorse impegnate in questi anni anche attraverso i fondi dell’Unione europea rischiano di non trovare un vero compimento”.
Dal 21 aprile al 28 maggio, infatti, prenderà il via la al Museo nazionale della Montagna di Torino la mostra fotografica “Voyage autour de l’Avic” con gli scatti del fotografo Enrico Peyrot. In occasione della mostra, sono in programma anche due conferenze: “Sguardi e apparenze. Intorno alle fotografie di Enrico Peyrot” a cura del prof Pierangelo Cavanna l’11 maggio, alle ore 18, e “Tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. Dispositivi ottici e paesaggi d’alta quota nel lavoro di Enrico Peyrot” a cura del prof. Antonio De Rossi e dell’arch. Corrado Binel.
Il 7 giugno alle 17,30 alla biblioteca regionale verranno presentati al pubblico gli interventi funzionali alla fruizione del Parco.
Infine, per valorizzare il progetto Giroparchi sono stati realizzati tre pieghevoli con tre diversi itinerari: “Mont Avic – Gran Paradiso”, “Tour del Mont Glacier” e “Tour del Mont Avic”. Sono stati realizzati anche sette opuscoli sulla flora e sulla fauna che caratterizzano le valli di Champdepraz e Champorcher.