In Valle d’Aosta pochi bambini sovrappeso, tanti ex fumatori e alti tassi di aborto fra le minorenni

16 Marzo 2010

I bambini vivono bene e sani in Valle d’Aosta. E’ quanto si può leggere nel rapporto annuale realizzato dall'Osservatorio nazionale sulla Salute. La nostra regione è infatti quella con la minor mortalità infantile e neonatale, 0,8 casi per mille nati vivi contro un valore medio italiano di 2,5, ed è anche quella con la quota minore di bambini in sovrappeso: tra gli 8 e i 9 anni i piccoli in sovrappeso sono solo il 17,5% contro un valore medio italiano del 23,1%. La Valle d’Aosta domina la classifica nazionale anche per un altro dato, meno edificante: è infatti la regione con il più alto tasso di abortività volontaria tra le minorenni (15-17 anni) di 6,6 ogni 1000 ragazze a fronte di una media nazionale di 4,1 per 1000.

La crescita della popolazione valdostana è sostenuta soprattutto dagli immigrati: il
saldo medio annuo nel biennio 2007-2008 è stato, infatti, di +8,9 persone per 1.000
residenti per anno contro una media italiana di +7,7‰; poiché il saldo naturale è pari
a zero, infatti, tale valore è dato interamente dal saldo migratorio (+8,9‰).

Siamo poi una popolazione di vecchi, ben il 10,8% dei cittadini valdostani ha tra
65 e 74 anni (a fronte di una media italiana del 10,5%), mentre le persone con 75
anni ed oltre sono il 9,9% della popolazione regionale contro il 9,7% medio nazionale. Le persone anziane vivono poi prevalentemente da sole: il 14,3% dei maschi con più di 65 anni e il 44,2% delle femmine.

La Valle d’Aosta appare poi dal rapporto Osservasalute 2009 come una regione con pochi vizi: è infatti quella con il maggior numero di ex-fumatori, il 26,2% contro il 22,5 della media nazionale e anche per quanto riguarda il consumo di alcool, la quota di non consumatori è pari al 25,1% contro il  29,1% della media nazionale. Responsabili di quest’ultimo dato positivo sono soprattutto le nuove generazioni, infatti è ancora superiore alla media italiana la prevalenza di consumatori adulti a rischio di età compresa tra 19 e 64 anni: sono infatti il 33,9% dei maschi (valore medio italiano 21,1%) e il 6,7% delle femmine (valore medio italiano 5,7%). Ancora più lampante la presenza di consumatori abituali di alcool fra gli over 65: 60,4% tra i maschi e 19,0% tra le femmine contro i valori medi italiani di 48,2 e 11,7.

Sul lato della prevenzione la Valle d’Aosta spicca per l’alta adesione ai programmi di screening, in particolare  mammografico: nel 2007, nella fascia di età compresa tra 50 e 69 anni l’estensione effettiva del programma  è pari al 93,6% contro il 62,3% medio nazionale.

La nostra regione è poi quella con il maggiore tasso di ospedalizzazione per infarto acuto tra le donne (208,0 per 100.000) contro una media italiana di 156,7 per 100.000 (2006), con una mortalità elevata per i tumori, sia nei maschi che nelle femmine e con tassi di ospedalizzazione piuttosto elevati per disturbi psichici. Connesso a quest’ultimo dato, il rapporto segnala che in Valle il  consumo di antidepressivi è più che triplicato dal 2000 al 2008, passando da 7,29 dosi definite giornaliere (DDD) per 1000 abitanti a 31,42 per 1000
(+331%).

Buona in Valle d’Aosta la proporzione dei parti con taglio cesareo (TC) che risulta piuttosto bassa, pari a 33,58% (totale TC sul totale dei parti), contro la media nazionale (dati 2006) di 39,30%, anche se si registra un aumento sia dei parti cesarei primari sia dei parti cesarei ripetuti.

Infine il rapporto analizza il sistema sanitario regionale evidenziando come la nostra regione abbia speso nel 2008, 2079 euro a persona residente contro la media nazionale di  1787 euro.

Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del SSN, nel 2008 i consumi farmaceutici registrati (843 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) sono stati inferiori alla media nazionale di 924.
La spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Valle d’Aosta e
pari a 176,80 euro nel 2008 (vs la media nazionale di 213,4 euro) ed è diminuita
molto rispetto alle altre regioni, -3,1% rispetto all’anno precedente.

I valdostani sembrano soddisfatti del Servizio Sanitario. Nel 2005 il 6,3% della popolazione dava un punteggio insufficiente (da 1 a 4), il 29,3% appena sufficiente (da 5 a 6), mentre il 59,5% un punteggio alto (da 7 a 10); i corrispettivi valori medi italiani sono 17,2%, 43,4%, 34,0%.

 

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