La disabilità non ferma Michela: la prima bagnina valdostana

14 Luglio 2021

La prima assistente bagnante in Valle d’Aosta, ma anche la prima operatrice  in Italia della terapia multisistemica in acqua (metodo Maietta). La disabilità uditiva non ha fermato Michela Di Sciacca, 23 anni di Aosta, dal raggiungere il traguardo che si era prefissata. Grazie ad un ausilio acustico, ancora in fase di sperimentazione, Michela, è riuscita a seguire il percorso formativo nella piscina di Saint-Vincent, seguita bracciata dopo bracciata da Cristina Ferreli, responsabile regionale della TMA (Metodo Maietta), dall’Associazione SPLASH asd e dal dottor Paolo Maietta, ideatore della TMA (terapia multisistemica in acqua) assieme agli operatori regionali della Federazione Italiana Nuoto. Un sogno che ha realizzato grazie alla sua grande volontà e determinazione con l’aiuto corale di tante persone.

La formazione di Michela rientra nel progetto “Emozioni in acqua” che nei mesi scorsi il Soroptimist Club Valle d’Aosta aveva presentato al Fondo “Per tornare a sorridere dopo il pianto” sulla base della raccolta fondi aperta dai Club services Rotary Courmayeur insieme alla Société La Chapelle di Ginevra, dal Lions Club Aosta – Host e dal Soroptimist International Club Valle d’Aosta con il sostegno e la collaborazione della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta.

Il progetto era stato proposto all’associazione da Cristina Ferreli, che da anni si occupa della riabilitazione muscolare in acqua dei bimbi disabili. L’iniziativa si inserisce in uno degli Assi di intervento contemplati dal Fondo e precisamente in quello della “integrazione & qualità della vita”: azioni mirate alla piena integrazione nella vita sociale delle persone portatrici di handicap o di malattie di particolare gravità che comportano costi economici non sostenibili dalle famiglie”.

“Il percorso di Michela – sottolinea in una nota Maria Paola Battistini Varda del  Soroptimist Club Valle d’Aosta –
è già stato brillantemente realizzato, grazie alla grinta e alla determinazione di questa giovane donna, che pur menomata nell’udito, ha colto l’opportunità che le stata offerta , decidendo così il suo futuro professionale di operatrice TMA e di assistenza bagnante che saranno per lei l’assicurazione di una vita serena nell’ambiente da lei prediletto.”

Oltre a sostenere finanziariamente alcune famiglie con un soggetto disabile  -in difficoltà economica causa le criticità causate dal Covid19-  il progetto, ancora in itinere e che vede uno stanziamento di 7mila euro, è teso a riattivare un percorso terapeutico già iniziato e repentinamente interrotto, in un’ottica di recupero fisico e psicologico.  Dieci i partecipanti, per ciascuno dei quali sono previste dodici lezioni.

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