La figura dell’animatore sociale funziona: il Progetto MisMi prosegue e diventa We Pro

03 Febbraio 2021

Una figura a servizio dei territori e delle comunità che lavora nei luoghi in cui le persone vivono o si ritrovano. E’ l’animatore di comunità, una figura introdotta dal Progetto MisMi (Modello Integrato di Salute per una Montagna inclusiva) che ha lavorato in tre sub ambiti territoriali della Regione Valle d’Aosta: l’Unité des Communes Grand Paradis e Valdigne Mont-Blanc, la Mont Emilius e Grand Combin e il Comune di Aosta.

Gli animatori di comunità: chi sono e cosa hanno fatto

Gli animatori di comunità attivi sul progetto MisMi sono stati complessivamente quattro espressi dalla cooperativa sociale L’Esprit à l’Envers – Aida Ndoja, Nathalie Brulard, Milena Veysendaz e Guido Cortivo. Concretamente la loro azione è stata quella di andare in casa o nei quartieri per raccogliere bisogni, facilitare l’accesso ai servizi, soddisfare alcune esigenze primarie urgenti e improvvise in stretto accordo con gli Sportelli sociali attivi nell’ambito del Piano di Zona.

Progetto Mismi: il totale degli interventi portati avanti dagli animatori di comunità (anno 2020)

Nel corso del 2020 gli animatori di comunità hanno  effettuato qualcosa come 3.141 interventi nei tre sub ambiti territoriali. Si tratta di azioni diverse in cui spiccano, tra gli altri, gli interventi in ambito informativo, le attività di compagnia e ascolto, oltre alle riunioni e le attività di aggiornamento. Gli animatori di comunità hanno, inoltre, favorito le relazioni tra le persone e i vicini di casa, hanno affiancato le associazioni o ai cittadini nell’organizzazione di eventi o iniziative, hanno  offerto il loro supporto alla cittadinanza per  lo svolgimento di pratiche burocratiche o per capire le modalità di accesso ai servizi.

Gli animatori di comunità: la necessaria riorganizzazione durante la pandemia -Intervista a Federica Obino

A partire dal mese di marzo 2020 anche il loro lavoro è stato fortemente condizionato dalla pandemia: dopo un fermo totale durante il primo lockdown, a partire dall’estate gli animatori sociali hanno dovuto riorganizzare i loro interventi per tener conto delle disposizioni anti contagio e del distanziamento fisico richiesto.

Gli animatori di comunità ai tempi del Covid: una testimonianza – Intervista a Milena Veysendaz

Il progetto Mismi: le finalità e il suo proseguimento

Il progetto MisMi – che oltre all’animatore di comunità ha messo in campo, sul volet sanitario, anche gli infermieri di comunità e una sperimentazione sulla telemedicina – è stato realizzato grazie ad un finanziamento europeo sul Programma Interreg V-A Italia-Francia. Per tre anni ha offerto servizi sociali e sanitari integrati di prossimità con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento delle zone di montagna e ridurre le disuguaglianze di salute. I soggetti promotori erano diversi: come capofila figuravano l’Azienda Usl e il Comune di Aosta, in quanto ente di riferimento per il Piano di Zona regionale.

Sul fronte sociale il servizio degli animatori di comunità introdotto dal MisMi proseguirà con un nuovo progetto, anch’esso finanziato dal programma Alcotra Italia-Francia , che prende il nome di We-Pro. Con il MisMi questo progetto condivide le finalità di intercettare precocemente forme diverse di disagio, avvicinandosi alla persona direttamente nel luogo dove abitualmente vive, monitorando l’andamento di particolari situazioni ed attivando relazioni d’aiuto da mantenere e valorizzare nel tempo.

Da MisMi a We-Pro – Intervista a Katia Zanello

 

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