La legione romana torna ad Aosta

07 Novembre 2022

La legione romana è tornata ad Aosta… e questa volta è arrivata in treno. Questa domenica, 6 novembre, gli abitanti del capoluogo hanno visto sfilare per le vie del centro la Legio IIII, un piccolo gruppo di rievocatori storici, in costume dalla testa ai piedi. Si tratta della Legio Adamantina un progetto di rievocazione storica nato dall’Associazione culturale “Il Diamante” di Ivrea portato alla creazione della quarta Legio consolare di epoca repubblicana e della decima Legio Fretensis di epoca imperiale.

Dalle mura romane, al Teatro, all’Arco d’Augusto e al ponte romano: la Legio IIII ha attraversato molti dei luoghi simbolo di Aosta romana risvegliando il ricordo dell’antica storia della città. “Nel nostro gruppo condividiamo l’intento di valorizzare e far rivivere la storia di epoca romana del Piemonte e della Valle d’Aosta, anche perché alcuni nostri legionari sono valdostani, per cui volevamo rendere omaggio alla città. È stata anche un’occasione per “testare” l’effetto sulla popolazione e la risposta è stata più che positiva. Ci teniamo a far sapere che in questo territorio (oltre a diversi clan salassi) c’è anche una bella guarnigione di legionari”, racconta un portavoce della legio. I legionari sono abituati a queste trasferte: tra raduni e veri e propri lavori. La Legio Adamantina è stata, infatti, richiesta recentemente per due set cinematografici, uno del regista Diego Bonuccelli per un film girato tra le vette delle Alpi Apuane, l’altro del regista Ivan Perna, ambientato all’Arena di Susa per una produzione USA dedicata a Pompei.

Sviluppandosi inizialmente nell’ambito della Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, il gruppo di rievocatori oggi si dedica esclusivamente alla rievocazione in costume producendo autonomamente gli oggetti “di scena”. In particolare l’abbigliamento, le tende dell’accampamento e tanti altri accessori. La passione per la rievocazione storica e la continua formazione sui vari temi della romanità, non solo di carattere militare ma anche religioso e civile, sono gli obiettivi culturali del gruppo che, a partire da Ivrea – o Eporedia secondo la denominazione romana – vuole mettere in evidenza la storia delle città di fondazione romana.

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