La presentazione della Lettera pastorale del Vescovo dà il via al nuovo anno liturgico
Sulla scia della precedente, anche la Lettera pastorale di quest’anno – intitolata Come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa, dal salmo 128 – è dedicata all’Eucaristia. L’auspicio del Vescovo, monsignor Franco Lovignana, è quello di “mettere in evidenza il circolo virtuoso e fecondo che esiste tra la Santa Messa e la vita delle famiglie e delle comunità”, per “rendere più consapevoli i fedeli della forza di Dio che opera nel Sacramento, sfuggendo al rischio di ridurlo ad un gesto puramente orizzontale”. Tre, in particolare, sono i punti del testo su cui il Vescovo si è soffermato, per sottolineare le ricadute sociali dell’Eucaristia sulla vita comunitaria.
La prima riflessione propone l’Eucaristia come “riserva di speranza in questo tempo di rinascita”, capace di “richiamare a sé come una calamita le tante speranze che caratterizzano la vita dell’uomo”. Dopo due anni di pandemia, di sofferenze e difficoltà, la forza per reinventare il futuro e riconquistare la fiducia può essere trovata proprio nell’Eucaristia, che, unendo i nostri lutti e le nostre malattie al sacrificio di Cristo e alla resurrezione, permette di dar loro luce, forza e consolazione.
La seconda osservazione guarda invece all’Eucaristia come “riserva di umanità” e implica l’impegno dei fedeli nel farsi custodi dei valori base dell’essere umani secondo il progetto di Cristo, missione che “implica anche andare contro corrente rispetto alla cultura dominante”.
“La dimensione cosmica dell’Eucaristia” è il terzo e ultimo punto su cui il Vescovo si è concentrato e riguarda l’importanza di custodire e rispettare i doni che il Creatore ha fatto all’uomo, a partire dalla sua dimensione corporale e materiale. Particolare attenzione è stata posta alla sensibilizzazione ecologica della Chiesa, promossa anche dal Papa con la sua enciclica Laudato si’. L’invito di Lovignana è di non “scivolare nel ‘politicamente corretto’” facendosi portavoce di un’ecologismo di facciata, e di evitare qualsiasi “divinizzazione della natura” o “demonizzazione dell’intervento umano quando esso sia rispettoso degli equilibri cosmici”.
L’attenzione del Vescovo è poi stata rivolta all’Assemblea diocesana, che verrà celebrata nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, a conclusione del discernimento iniziato due anni fa e dedicato alla riorganizzazione territoriale delle diocesi. Molte sono le proposte raccolte in questo biennio, per rendere ogni parrocchia più elastica e adatta alle nuove circostanze. Tra gli obiettivi, quello di istituzionalizzare in maniera organica gli accorpamenti di parrocchie già esistenti, di proporne altri e di fondere insieme le parrocchie che insistono sullo stesso Comune.
A seguire, il Vicario generale don Fabio Brédy ha illustrato alcuni appuntamenti diocesani, a partire dalla Celebrazione eucaristica di San Grato, prevista questa sera a Pila, e della Messa in Cattedrale per il Patrono della Diocesi di domani. Quest’anno, la celebrazione vedrà l’ammissione al diaconato di sei candidati valdostani e proseguirà con la tradizionale processione fino a via de Tillier.
Sono intervenuti durante l’incontro anche due laici attivi nella comunità cristiana valdostana, per esporre progetti e attività promosse dalla Diocesi. Andrea Gatto, direttore della Caritas di Aosta, ha riferito alcuni aggiornamenti circa i lavori della Casa della carità che stanno procedendo dietro alla Cattedrale. Nel nuovo edificio confluiranno il centro di ascolto, la mensa, le docce, l’ambulatorio medico, gli alloggi e gli altri servizi già attivi della Caritas, che ha visto aumentare le richieste di aiuto a causa della crisi pandemica.
Alessandra Mondino, delegata della Pastorale sociale e del lavoro, ha infine presentato la Giornata Mondiale dei Poveri, in programma il 14 novembre, e la 49a Settimana sociale dei Cattolici Italiani, che vedrà tre laici valdostani a Taranto dal 21 al 24 ottobre in rappresentanza della nostra Diocesi.