La Thuile: “A rischio l’unica testimonianza di campo di prigionia fascista in Valle d’Aosta”
Nel 1942 raccoglieva 250 prigionieri, di cui 131 serbi, 113 montenegrini e 6 italiani, forzati nel lavoro estrattivo delle vicine miniere. Si tratta del Campo Porta Littoria 101, nel villaggio Padre Kolbe, a La Thuile, l'unica testimonianza di campo di prigionia fascista in Valle d'Aosta.
“La precedente amministrazione comunale – racconta la rappresentante di Legambiente Valle d'Aosta Maria Pia Simonetti – nel decidere di destinare tutto il villaggio ad area artigianale, aveva deciso di mantenere l'edificio che faceva da scuola a scopo museale, per raccogliere le testimonianze storiche dell'area”.
Nel novembre del 2016 però il Comune ha disposto una variante al Piano regolatore, “cancellando questa ipotesi di salvaguardia almeno parziale della memoria”. “Anche l'Istituto storico della Resistenza si sta interessando a questa vicenda – continua Simonetti – e nel giugno scorso ha inviato una lettera al Comune, alla Sovrintendenza regionale e all'assessora regionale alla Cultura, Chantal Certan”.
L'esistenza del campo di prigionia è testimoniata dalla licenza edilizia del 1941 e dagli studi di Paolo Sibilla, docente di discipline antropologiche all'Università di Torino. “Oltre alla possibilità di inserire nel circuito minerario di La Thuile il possibile museo – aggiunge Simonetti – ci sono ancora approfondimenti storici da svolgere sull'ipotesi di esistenza di un campo di prigionia già ai tempi della prima mondiale”.
Per questo motivo Legambiente ha scelto di mettere in luce la vicenda con una bandiera nera. Stessa sorte è toccata al progetto ad Ayas della Monterosa Ski spa per la volontà di realizzare la pista Indren-Gabiet. “Vengono usate motivazioni truffaldine su questo progetto – riassume Simonetti – per il quale sarebbero spostati migliaia di metri cubi di terra, per rimediare all'errore di costruire una funivia di grande portata al Passo dei Salati, che ora è in perdita secca”.
Le bandiere verdi di quest'anno sono invece state assegnate all''associazione di promozione sociale Forrestgump a Doues e Allein e alla fondazione Sistema Ollignan onlus di Quart. “Legambiente promuove l'agricoltura libera da prodotti chimici e pesticidi e promuove le aziende che fanno biologico – spiega il presidente del circolo valdostano Denis Buttol – ma quest'anno ci hanno colpito due realtà che conciliano questi aspetti al sostegno dei ragazzi con disabilità”.
Forrestgump è nata nel 2015 da un gruppo di genitori di persone con disabilità con l'obiettivo di portare i figli nella condizione di sostenere un lavoro part-time, in modo da renderli economicamente autonomi e ampliare la loro vita relazionale una volta concluso il percorso scolastico. “L'associazione è stata aiutata dalla donazione da parte di alcuni abitanti di Doues e di Allein di alcuni terreni incolti – spiega Buttol – che sono stati recuperati e coltivati soprattutto con patate e zucche”.
Ollignan è invece “un centro agricolo per disabili, fiore all'occhiello per l'agricoltura biologica e per il recupero di antiche varietà di grano e la coltura delle piante officinali”, racconta il presidente. L'iniziativa è partita nel 1999 su iniziativa dell'assoziazione valdostana Famiglie portatori di handicap, dell'Institut agricole régional e della Regione: “Anziché sedersi sull'aiuto dei fondi regionali – aggiunge Simonetti – si tratta di una realtà che ha sempre cercato di evolversi, con il biologico e il biodinamico”.