L’associazione “Autonomies Biens Communs” si presenta: “Riportiamo i beni comuni al centro”

23 Febbraio 2018

“Il nostro obiettivo era quello di creare un'associazione senza scopo di lucro, apolitica, e in questi tempi pre-elettorali è bene precisarlo, nata per approfondire la conoscenza sui beni comuni e svilupparne la cultura, per riportare la tematica al centro della questione. Il tema è molto dibattuto a livello Europeo, perché è una 'filosofia' che rompe gli schemi di proprietà pubblica/privata, ed è una novità non solo giuridica ma di rapporto tra l'individuo e le risorse del territorio”.

Così si è presentata ieri sera, in una sala del Csv di Aosta gremita, l'Associazione “Autonomies Biens Communs”, con le Parole della Presidente Sylvie Chaussod. Un'associazione neonata che ha lo scopo di mettere assieme la conoscenza e la cultura formatasi nei decenni attraverso le Consorterie della Valle d'Aosta – ieri erano presenti una trentina di rappresentanti – figure giuridiche vere e proprie a metà tra l'impresa e l'amministrazione pubblica, che da tempo si occupano dei beni comuni, novero ampio che comprende sia quelli naturali come la salvaguardia di acque, terreni e boschi, sia quelli immateriali come i concetti di biodiversità, saperi tradizionali e tradizioni popolari.

Con l'Associazione nasce anche il sito web che dà la possibilità alle Consorterie di iscriversi e condividere i propri saperi ma non solo: “Vogliamo avviare un dialogo costruttivo – spiega ancora Chaussod – e siamo siamo partiti da un sito internet per raccogliere tutte le informazioni e la storia delle Consorterie e per pubblicarle, per dar loro la più ampia visibilità e dare trasparenza alle riunioni, agli statuti e alle delibere”.

La storia dei beni comuni non comprende però solo le Consorterie ma anche un complesso sistema, che cambia da regione a regione. Solo in Valle ci sono Consorterie riconosciute, non riconosciute, o soggetti diversi come quelli legati a Acque e Rûs, Consorzi di miglioramento fondiario, Corvées, Écoles de hameau e Latterie turnarie. Esperienze che – chiude Chaussod – “possono avere nuovi sviluppi e nuova vita: turistici ed espositivi, non solamente legati al mondo agricolo”.

Ad entrare nel dettaglio legislativo è stato Roberto Louvin: “La legge 168 del 20 novembre 2017 – ha spiegato – è la prima legge, dopo 90 anni, che riconosce i beni comuni. È strano non se ne sia mai parlato in Valle perché ha e avrà ricadute importanti sul nostro territorio. È una legge interessante che dà alle Consorterie dignità di nuova forma di proprietà che non può essere soppressa per legge, protetta sotto cappello della Costituzione. Spiega inoltre che le Consorterie possono regolarsi da sé e che sono considerate 'comprorpietà intergenerazionale'. E noi valdostani questo lo sappiamo, sappiamo che siamo solo custodi di qualcosa che lasciamo per chi verrà dopo”.

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