L’ASVA: “I giornalisti non sono carne da macello”

19 Marzo 2020

I giornalisti non sono carne da macello“. Con queste parole l’Associazione Stampa Valdostana cerca di richiamare l’attenzione sul ruolo ed i rischi che i giornalisti corrono in questi giorni pur continuando a garantire un’informazione continua e corretta sull’emergenza coronavirus.

Per questo c’è bisogno che tutti si impegnino a tutelare chi fa questo mestiere – giornalisti ed addetti stampa – applicando alla lettera tutti i protocolli.

Sono due i casi sottolineati dall’ASVA i cui questo non è avvenuto. “Si sono verificati almeno due casi di contagio da Covid-19 contratto da personaggi pubblici locali, che fino a pochi giorni fa hanno partecipato a eventi o conferenze stampa e che sono stati avvicinati e/o intervistati da giornalisti”, scrive l’Associazione in una nota. “In nessuno dei due casi i cronisti interessati hanno ricevuto alcuna comunicazione diretta né sono stati contattati dalle autorità amministrative o sanitarie per avere istruzioni sul comportamento da attuare. Non è sufficiente inviare generici comunicati stampa per garantire la nostra sicurezza. Non si può pretendere che la decisione di rivolgersi o meno alle strutture sanitarie sia lasciata al buonsenso individuale”.

Tra questi, il caso del commissario USL Angelo Pescarmona, il quale “è stato audito dalle commissioni consiliari la scorsa settimana e venerdì scorso ha partecipato ad una conferenza stampa allestita in una angusta saletta dove era presente almeno una decina di colleghi. Quel giorno Pescarmona era già positivo? I presenti alla conferenza stampa sono a rischio?“, si chiede l’ASVA. Senza avere risposte, perché a nessuno dei giornalisti allora presenti è stato comunicato nulla.

“Della noncuranza dimostrata sinora nei confronti della nostra categoria è già stata informata la Federazione Nazionale della Stampa”, conclude la nota. “L’auspicio è che da qui in avanti venga adottato un atteggiamento che dimostri maggior tutela e attenzione nei confronti di chi, come noi giornalisti, sta svolgendo un servizio di interesse pubblico e vorrebbe continuare a farlo nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. L’Asva in questo senso vigilerà anche sul comportamento degli editori”.

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