Legambiente: “Il risultato referendario non si tocca, la Regione deve difenderlo”

29 Gennaio 2013

Legambiente sfodera le unghie e promette battaglia ed estrema attenzione riguardo i temi ambientali più caldi del momento. L’apertura dell’assemblea annuale dell’associazione ambientalista, che si è tenuta ieri al CSV, non poteva che essere dedicata alla recente impugnativa del Consiglio dei Ministri, che rischia di invalidare il referendum del 18 novembre scorso. “Il referendum contro il pirogassificatore è stato vinto da tutti i valdostani – ha spiegato Alessandra Piccioni, Presidente di Legambiente Valle d’Aosta – e ha dato a tutti una sensazione di ‘scampato pericolo’. L’impugnazione del Consiglio dei Ministri ci concede una sola valutazione da fare: l’amministrazione regionale deve tranquillizzare i cittadini costituendosi contro la Corte Costituzionale, come avrebbe dovuto già fare contro il Tar”.

La posizione di Legambiente è chiara sin da subito, forte anche della solidarietà e della comunione d’intenti con Valle Virtuosa: “Il risultato referendario non si tocca – ha proseguito Piccioni – perché 50mila valdostani hanno scelto. La Corte Costituzionale può cassare la legge scaturita dal referendum ma non può farlo con la scelta dei cittadini”. Posizione che contesta anche la lettera inviata dal dottor Luigi Sudano del Comitato Valle responsabile ai media: “Quella lettera è un elogio all’ignoranza, a chi non ha votato non sentendosi competente e mettendosi completamente nelle mani dell’amministrazione regionale. Sudano però si illude, perché è successo esattamente il contrario: le persone si sono avvicinate al tema dei rifiuti sapendo di non sapere e si sono messe a chiedere, a studiare e ad informarsi. Il tempo delle ‘deleghe in bianco’ sui temi di salute e ambiente è finito”.

Un’ansia di sapere da parte della comunità che si scontra, secondo Legambiente, con la sordità delle istituzioni soprattutto per quanto riguarda la Cogne Acciai Speciali, le sue esalazioni diffuse (che non fuoriescono cioè dai camini e dai filtri) e l‘Autorizzazione Integrata Ambientale recentemente rinnovata all’acciaieria valdostana: “I rinnovi Aia devono essere pubblici – prosegue Piccioni – disponibili sul sito regionale e aperti alle valutazioni dei cittadini. I dati misurati dall’Arpa sono disponibili fino al 2011 e pare che quelli del 2012 siano peggiorativi riguardo le percentuali di metalli pesanti e diossine nell’aria. Aspettando gli sviluppi dell’inchiesta della magistratura abbiamo ottenuto però, nel tavolo tecnico Regione/Arpa/Cas, un monitoraggio quadrimestrale e non più annuale. Resteremo vigili e propositivi sul cronoprogramma stilato, aspettando risposte”.

Un circolo Legambiente battagliero, all’interno della quale i vari membri si stanno specializzando in vari settori, dalle attività sui rifiuti (con incontri formativi nelle scuole sull’importanza della differenziazione) alla gestione di parchi e aree naturalistiche: “C’è una politicizzazione dei parchi da evitare – ha spiegato la vice Presidente Rosetta Bertolin – che estromette associazioni ambientalistiche ed gli enti scientifici per dare meno spazio alla protezione delle risorse naturali ed agevolare lo sviluppo delle economie locali, come nei casi della bozza del piano di gestione del Parco del Mont Avic, del Vallone del Comboé, del campo da golf della Val Ferret o della strada nella Valle dell’Alleigne (a Champorcher, ndr) che distruggerà la mulattiera medievale lastricata per far raggiungere gli alpeggi attraversando direttamente l’area protetta”. 

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