Legambiente: “rivedere la normativa per scongiurare un’eccessiva proliferazione dell’eliturismo”

25 Agosto 2010

“E’ naturale, nel senso di normale e sensato, che migliaia di turisti attratti dalle bellezze della nostra regione, in questo caso il massiccio del Monte Rosa, debbano sottostare al disturbo e alla mancanza di rispetto per la montagna offerta da iniziative di questo genere?”. Di che genere? Sessanta giri di elicottero in tre ore per portare altrettanti gruppi di turisti a vedere le cime circostanti. Legambiente non ci sta e in una nota manifesta forti perplessità su questa metodologia di fare turismo, e invita l’Assessore regionale all’Ambiente, Manuela Zublena, ad aggiornare la normativa vigente “per garantire una reale tutela delle aree protette e, più in generale, scongiurare un’eccessiva proliferazione dell’eliturismo”.

Le performances elituristiche sui cieli di Gressoney al circolo valdostano non vanno giù. “Si pensa, forse, di attirare in questo modo un turismo di tipo elitario – chiede ancora Legambiente – a nostro avviso iniziative di questo tipo turbano il riposo e la tranquillità di quanti, interpretando in modo corretto la vacanza in montagna, ricercano in particolare la pace e il silenzio. Si rischia così di irritare la maggioranza dei nostri ospiti, in nome di una sorta di “mordi e fuggi” ad uso di chi può permettersi di pagare, in barba alla maggioranza dei turisti. I quali, infatti, hanno manifestato disagio: bene farebbero a renderlo visibile, per esempio scrivendo lettere di protesta all’AIAT e ai giornali”.

“Colpisce oltremodo – scrive ancora Legambiente – l’entusiasmo del sindaco di Gressoney La Trinité, Alessandro Girod, che annuncia per il prossimo anno un incremento del numero delle giornate di volo. Ci chiediamo preoccupati se dobbiamo aspettarci, a Gressoney e non solo, un improvviso proliferare di eventi creati ad hoc per ottenere deroghe ai divieti di cui sopra. Ci giunge infatti notizia di un’analoga iniziativa in Val Veny, dove si offrono salite in elicottero al Rifugio Monzino”.

La legge regionale in materia (l.r.15/1988 e successive modifiche) prevede, all’art.1, comma 1, il divieto di decollo e di atterraggio nelle aree protette della Regione, nonché di sorvolo a quote inferiori a 500 metri dal suolo. Al successivo comma 4, tuttavia, prevede deroghe possibili, oltre che per ovvi motivi di soccorso o di studio, in occasione di particolari eventi e manifestazioni.

 

 

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