Legambiente: “Troppo cemento e poca Green Economy, al turismo serve altro”

06 Aprile 2009
Legambiente Valle d’Aosta torna alla carica contro il “piano casa” e contro l’accordo Governo-Regioni che entrerà in vigore la prossima settimana e che delega a leggi regionali, da promulgare entro tre mesi, la quantificazione delle misure di cementificazione in deroga ai Piani Regolatori. Dopo aver preso posizione negli scorsi giorni sul tema, Legambiente rincara la dose partendo da una considerazione: “Le Regioni sapranno tutelare i propri territori dalle speculazioni?” e anticipando la risposta: “In attesa di capirlo, prendiamo atto che la proposta di legge valdostana  sugli ampliamenti di alberghi e ristoranti, attualmente al vaglio delle commissioni consiliari, non lascia presagire nulla di buono”.

Tra i contenuti della legge cui si riferisce la nota di Legambiente figura l’aumento del 40% dei volumi degli alberghi. Una decisione sulla quale l’associazione ambientalista fin dal primo momento si è espressa negativamente. “In un paese dove molti guasti nascono dal non rispetto delle regole e dai dati agghiaccianti sul consumo di suolo – ha dichiarato la Presidente di Legambiente Valle d’Aosta Maria Pia Simonetti la deroga alle leggi esistenti (urbanistiche e di tutela del territorio) rischia di essere solo la legalizzazione dello sfascio: una medicina destinata ad aggravare la malattia”.

“In Valle d’Aosta – scrive inoltre il direttivo Legambiente Valle d’Aosta – giace da un decennio, inapplicata dalla maggior parte dei Comuni, una legge che prevede l’adeguamento dei Piani regolatori comunali (PRC) al più generale Piano territoriale paesaggistico (PTP). E’ una legge che tutela dalla speculazione il nostro bene più prezioso sul piano turistico ed economico. Evidentemente tale disapplicazione non bastava, occorreva promuovere attivamente la cementificazione”.

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