L’itinerario su due ruote di Valentina Battistoni per abbattere le barriere e combattere gli stereotipi
Quasi duemila chilometri, oltre quaranta tappe, circa cinquanta giorni di viaggio per sensibilizzare all’accoglienza e al rispetto: prenderà il via dal Colle del Gran-San-Bernardo domani, mercoledì 13 luglio, la pedalata di sorellanza di Valentina Battistoni, che dalla Valle d’Aosta sino alla Puglia porterà in alto la bandiera del suo “Sororité Bike Ride”. Definita “Azione Transfemminista su due ruote”, l’iniziativa è orientata a insegnare a tutt* coloro che desidereranno unirsi alla biker pratiche quotidiane per coltivare l’equità e soprattutto il rispetto verso gli esseri umani e l’ambiente.
La “lotta gentile” ai pregiudizi
Il messaggio transfemminista che Valentina punta a comunicare in maniera più ampia e plurale possibile è finalizzato a radunare un esercito pacifico di cittadini che esula dalle categorizzazioni di uomini e donne, indirizzandolo verso una “lotta gentile” alle discriminazioni e alle violenze e verso la costruzione di una comunità unita dove ognuno è in grado di ritagliare il proprio posto.
“Ognuna delle mie tappe sarà simboleggiata da un poster riportante una parola che rappresenta la base di una società nuova più umana e coesa, la quale fungerà da stimolo per le persone affinché esse si mettano in gioco non soltanto nella diffusione di pensieri e ideali ma anche nella ricostruzione di una realtà più giusta e serena per tutti – ha spiegato la giovane nel corso della conferenza stampa di presentazione del suo progetto tenutasi nella mattinata odierna presso la Cittadella dei giovani di Aosta -. Due delle città nelle quali mi fermerò durante il percorso, inoltre, accoglieranno altrettanti laboratori gratuiti allestiti in collaborazione con “Arcigay” e finanziati grazie ai fondi raccolti tramite crowdfunding, che mi hanno permesso di invitare a Modena l’attivista Marie Moïse per parlare di cura e a Siena l’economista Marcella Corsi che tratterà neve di sorellanza quotidiana ed economia”.
Tra pedali e spiritualità
Per Valentina, che due anni e mezzo fa ha scelto drasticamente di vendere macchina e scooter per un ritorno in strada tramite mezzi pubblici o comunque più gentili dell’automobile, l’itinerario che dalla Valle d’Aosta la condurrà, seguendo la Via Francigena da nord a sud sino a Santa Maria da Leuca in provincia di Lecce, costituisce una sorta di ricerca spirituale che tocca, senza riferimenti cattolici, i luoghi e i monumenti degli antichi pellegrinaggi verso la Terra Santa.
“Nonostante le mie idee possano essere valide ed efficaci, esse rischiano di essere dimenticate e di morire senza il supporto di altre persone capaci di costruire un’alleanza di corpi che crei impatto e attiri attenzione – ha proseguito la ciclista -. Proprio per tale ragione è importante che io riesca, al di là di amic* e conoscent* che mi accompagneranno durante alcune delle tappe del mio itinerario, a spingere altri individui di tutti i generi a unirsi a me e alla mia causa”.
Condivisione e sensibilizzazione
Nel corso della conferenza stampa di stamane, Valentina ha voluto coinvolgere i presenti in una delle attività laboratoriali principali che contraddistinguono ognuna delle tappe italiane della sua “Azione Transfemminista su due ruote”. Ognuno dei partecipanti è stato chiamato a riflettere sul poster valdostano incentrato sul termine accoglienza, esternando suggestioni e keywords utili a generare buone prassi quotidiane di avvicinamento all’educazione e alla sensibilità umana.
“Città dopo città, gruppo di lavoro dopo gruppo di lavoro, raccoglierò tutte queste parole e queste espressioni condividendole poi sui miei profili social perché esse possano fungere da mezzo di ispirazione per coloro che le leggeranno – ha raccontato la giovane -. In conclusione al mio viaggio, infine, assemblerò un poster unico di grandi dimensioni nel quale ognuno degli aderenti all’iniziativa potrà riconoscersi e rispecchiarsi”.
L’importanza della mobilità dolce
Non soltanto opposizione a preconcetti e promozione della sorellanza contraddistinguono il viaggio di Valentina ma anche l’incentivazione di un tipo di mobilità sostenibile e apprezzabile tanto per la salute personale quanto per il benessere ambientale.
“Azioni pratiche e dimostrative come quelle messe in atto da Valentina risultano fondamentali per il coinvolgimento delle persone nella promozione dell’utilizzo della bicicletta e della costruzione di un sistema di trasporto condiviso capace di garantire a chiunque i servizi dei quali abbisogna – ha concluso Oriana Pecchio del direttivo di “Fiab Aosta à Vélò” -. Da diversi anni oramai la nostra federazione appoggia progetti che abbiano come obiettivi il rispetto delle persone e dell’ambiente, invitando a propendere per una mobilità dolce sana per ambedue corpo e natura”.