Ludopatia: i tabaccai chiedono di riscrivere la legge, i gestori di sospenderla

22 Maggio 2019

A pochi giorni dall’entrata in vigore, la legge sulla ludopatia torna “à la une” in Consiglio regionale. Da una parte l’Associazione regionale dei tabaccai solleva dei dubbi interpretativi sulla normativa, in vigore dal prossimo 1° giugno, che per come formulata sembrerebbe doversi applicare a tutti i giochi in concessione, lotto compreso.

Della questione si è discusso lunedì in un incontro convocato dall’Assessore regionale alla Sanità, Mauro Baccega, al quale hanno preso parte gli uffici legali della regione, la Questura e il presidente della V Commissione Luca Bianchi. “Ci sono state evidenziate alcune criticità, dal punto di vista interpretativo – spiega in Consiglio regionale questa mattina l’Assessore Baccega –  Abbiamo preferito chiarire e approfondire”. L’ipotesi in campo è di andare a modificare la legge, senza però intaccarne i principi.

L’altro fronte aperto è quello dei gestori di sale slot che tramite Confcommercio hanno chiesto nei giorni scorsi di essere auditi in Commissione, ma anche di sospendere il provvedimento, in attesa che a livello nazionale vengano emanate direttive precise ed esaustive sulla lotta alla ludopatia.

Nella missiva gli esercenti ricordano come l’aver anticipato al 1° giugno 2019 i termini per l’applicazione di alcune misure previste dalla legge regionale del 2015, dal punto di vista della legittimità costituzionale, non rispetta la tutela del diritto di iniziativa economica sia i principi europei di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi.

Ad oggi, spiegano ancora nella lettera, le sale slot di Aosta hanno già licenziato 15 lavoratori mentre con la scadenza del primo giugno saranno costrette a licenziarne altre 20.

Le aziende, nel chiedere di sospendere l’applicazione del disegno di legge per “salvaguardare l’occupazione e permettere una riconversione delle sale slot dedicate in tempi adeguati o una ricollocazione in zone consentite”, annunciano la volontà di attuare, nel periodo concesso, delle misure di controllo simili a quelle delle case da gioco (registrazione accessi, tessere sanitarie o altro).

“Neanche ad un malato terminale si danno così poche speranze. Da quando hanno approvato la legge che anticipa i termini dal 2023 al 2019 sono passati cinque mesi, un tempo in cui non si riescono neppure a disdire le utenze” spiega Flavio Giordano, gestore dello Snooker di Aosta “Il rischio qui per tutti è il fallimento, di portare i libri in tribunale”.

I gestori contestano la sproporzione dei provvedimenti “rispetto alla gravità del fenomeno”. “Così si avvantaggia il sommerso e il gioco online. Al ludopatico basterà una carta di credito e una connessione, senza contare che in Valle d’Aosta abbiamo un Casinò.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che la salute va salvaguardata, ma nessuno pensa a quella psicofisica di chi come noi lavora onestamente”.

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