Malattie da raffredamento: impariamo a vivere in armonia con la natura

18 Ottobre 2010

Quando penso all’inverno e alle malattie che comporta, prima ancora di pensare all’utilizzo di farmaci atti a contrastarle, non posso non allargare lo sguardo sul senso profondo che tali disturbi “stagionali” recano con sè. E’ strano, ma nonostante i progressi della medicina, non riusciamo a debellare un banale raffreddore o una semplice influenza, anzi, esse si rinnovano e mutano costantemente come i virus che le sostengono. Ma una funzione ce l’hanno, un messaggio che parla sia all’individuo che alla collettività: servono a ricordarci che le stagioni cambiano, che la natura ha i suoi ritmi e che noi dovremmo cambiare insieme a lei stile di vita e abitudini…

Possiamo comprendere il senso dell’inverno e delle sue malattie facendo riferimento alla visione energetica cinese. In essa l’inverno rappresenta , in opposizione all’estate che è il culmine dello Yang, l’apice dello Yin. Se il primo ( Yang ) è l’attività, il movimento verso l’esterno, la luce , il calore, il sole, il secondo ( Yin ) rappresenta il movimento verso l’interno, il buio, il freddo, la luna. Se lo Yang è la forza maschile, lo Yin rappresenta l’elemento femminile, il tempo del ripiegamento verso l’interno. Allora l’inverno è il tempo in cui la natura stessa esprime il suo lato più “femminile” e più buio, e rappresenta quindi sul piano psicologico un invito a raccogliersi in se stessi…

Siamo allora proprio sicuri che ammalarsi di influenza o di altre patologie legate al freddo significa solo scontare un malanno di stagione? O forse non è anche un modo per sottolineare la nostra difficoltà a mantenere un legame con la natura fuori di noi? Facciamo difficoltà ad allinearci con l’arrivo della “cattiva stagione” che viviamo come nociva e depressiva, e non comprendiamo che così facendo ci allontaniamo da essa e da ciò che rappresenta, cioè il cambiamento, la possibilità di rigenerarsi in prospettiva di una successiva rinascita primaverile.

Allora forse queste premesse servono a farci riflettere sul perché ci si ammala così facilmente durante l’inverno, sulle risposte che la scienza ufficiale ci offre, risposte essenzialmente legate ora ai meccanismi patogeni del freddo, ora alle diverse recrudescenze virali, ora alle carenze del nostro sistema immunitario.

Esistono sì batteri e virus che ci attaccano, ma esiste anche una nostra capacità difensiva di terreno, che se in equilibrio, svolge al meglio la sua funzione e non permette all’organismo di soccombere di fronte agli invasori presenti nell’aria. Come mai non tutti ci ammaliamo durante un’epidemia influenzale?

L’omeopatia, medicina energetica di terreno, svolge in questo senso un ottima funzione riequilibratrice e preventiva. Il vaccino allopatico costituito da virus influenzali attenuati è indicato solo in alcuni casi, in tutti gli altri l’azione preventiva può essere svolta con altrettanta efficacia da sostanze naturali capaci di erigere una vera e propria barriera contro il virus, col vantaggio di evitare complicanze ed effetti collaterali. In omeopatia esistono preparati costituiti da estratti di sostanze prese in natura di cui viene sfruttata la naturale immunità ai diversi ceppi di virus. La profilassi in questo caso prevede l’assunzione di queste “monodosi” settimanalmente da ottobre a marzo. Inoltre per fortificare il terreno possono associarsi Oligoelementi quali Manganese e Rame un paio di volte la settimana.

Un’alternativa valida è anche la somministrazione di Echinacea in tintura madre, una pianta che fiorisce in tarda estate, nella misura di 20-25 gocce diluite in poca acqua due volte al giorno per venti giorni al mese. Un altro valido aiuto della natura è il Ribes Nigrum, forte stimolatore delle ghiandole surrenali, importanti nella produzione di sostanze immunomodulanti, utilizzato sotto forma di macerato glicerico nella quantità di 50 gocce diluite in acqua al mattino e alla sera per uno-due mesi. Tali sostanze, Echinacea e Ribes, si ritrovano spesso unite in composti che molte case omeopatiche propongono associate a rimedi omeopatici in basse diluizioni e che possono essere utilizzati sia in fase preventiva che acuta.

Ed è proprio in questa fase (caratterizzata da sintomi che tutti abbiamo sperimentato, quali febbre, dolori muscolari e articolari, cefalea, debolezza) che l’omeopatia può svolgere un’ottima azione terapeutica: non esiste il rimedio omeopatico specifico per l’influenza, ma, secondo i principi fondamentali dell’omeopatia, per la quale si cura il malato e non il sintomo, a seconda delle modalità dei sintomi e delle caratteristiche psico-fisiche che la persona evidenzia in quel momento, interverranno rimedi omeopatici diversi, energeticamente più vicini alla tipologia in questione. Ovviamente, quanto più si individualizzerà il rimedio, tanto più questo sarà efficace. Per questa ragione l’utilizzo dell’omeopatia va affidato a persone di provata esperienza nel campo per non incorrere in delusioni che ne inficerebbero la grande validità.

Sarebbe quindi antiterapeutico elencare una serie di rimedi omeopatici per l’influenza, perché , omeopaticamente parlando, ad una persona con gli stessi sintomi potrebbero necessitare rimedi completamente diversi, proprio in funzione della diversità di caratteristiche non necessariamente legate alla patologia in questione ma al paziente stesso.

La prevenzione utilizzata per l’influenza può costituire un altrettanto valido aiuto per un semplice rinforzo del sistema immunitario in tutti quei soggetti facilmente sottoposti agli effetti delle cosiddette “malattie da raffreddamento” (anziani e bambini ).

Sottolineando ancora che il nostro corpo non è un semplice spettatore passivo dell’incontro con virus o batteri, ritengo che medicina ufficiale e medicina naturale non dovrebbero contrapporsi in una sterile “guerra di religioni”, ma integrarsi funzionalmente nella terapia per il benessere dell’individuo.

Dott. Gianmario Governato

Medico Chirurgo – Omeopata

Per questo articolo si ringrazia la Società Dual Sanitaly divisione omeopatia Homeopharm

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