Manifestazione No Green Pass, circa 500 persone ad Aosta tra musica e balli
“Trieste chiama, Aosta risponde”. “La libertà non si da, non si sottrae”. “Il Green Pass è discriminatorio”. “Siamo qua anche per te che non ti chiedi nessun perché”. “Oggi solo un Green Pass per vivere e lavorare…domani!?”. “Sveglia siamo qui anche per voi”. “No Green Pass, si alla dignità umana”.
Questi sono soltanto alcuni dei messaggi apparsi su cartelli e striscioni, questo pomeriggio, in Piazza Chanoux, nel centro storico di Aosta, dove circa 500 persone persone – difficile effettuare una stima esatta, visto anche il gran numero di curiosi che si sono fermati anche solo per dare un’occhiata o scattare una fotografia – si sono ritrovate per manifestare contro il Green Pass e in favore della libertà. Tanti slogan ma anche girotondi, cori e tanta, tantissima musica – da Il mio canto libero di Lucio Battisti a Imagine di John Lennon, da Viva la libertà di Jovanotti a Get up, stand up di Bob Marley, fino a Bella Ciao – per una selezione spiccatamente “pacifista”, pensata forse anche per sgombrare ogni dubbio rispetto alla recenti polemiche sulla presenza di gruppi neofascisti a manifestazioni simili, in Italia. Una selezione che comunque ha fatto ballare un po’ tutti, complici anche sole e temperature quasi estive.
A controllare la situazione un’auto della polizia, una della finanza e una dei carabinieri, ai margini della piazza. Alcuni agenti della Digos, poco dopo le 15.30, sono dovuti intervenire brevemente per far disperdere un gruppetto di persone che ostacolava il passaggio degli autobus urbani, per l’appunto ballando.
La manifestazione, in ogni caso, è proseguita pacificamente per quasi quattro ore con alcuni interventi, letture – da Kennedy a Dostoevskij – e testimonianze varie. Tra le più applaudite, quella di Silvia, una maestra. “Ho spiegato ai bimbi che io non posso essere più a scuola con loro perché devo esibire una cosa, un Green Pass, che non dovrebbe esserci: dovremmo essere liberi di lavorare senza alcuna tessera. Vaccinati o meno. Oggi siamo qui tutti insieme per dire no al Green Pass, no alle tessere. Non ne abbiamo bisogno e non le vogliamo”. Molto sentito anche il minuto di silenzio “per chi a Trieste ha subito delle violenze”.