Nasce “Ieri, oggi, domani-Avis”, un progetto integenerazionale tra Aosta e Châtillon
Un vero e proprio “abbraccio” tra generazioni, dove i giovani incontrano gli anziani e lavorano – assieme – per i neonati. Nasce con questo obiettivo il progetto “Ieri, oggi, domani–Avis”, finanziato – per 8.000 euro – da un bando del Ministero del lavoro, in collaborazione con la Regione, la Fondazione Comunitaria ed il Csv Valle d’Aosta.
Al centro, le Avis di Aosta e di Châtillon e le due Amministrazioni comunali, che porteranno un gruppo di giovani dai 14 ai 30 anni che, come dei veri e propri ambasciatori, incontreranno gli anziani nelle strutture dell’ex Bellevue, della Casa famiglia e del Centro polivalente del capoluogo e del Centro anziani del Comune della media Valle.
“I ragazzi andranno a trovare gli anziani per fare con loro dei piccoli lavoretti, come realizzare delle piccole coperte per neonati e dei doudou – spiega Aldo Meinardi dell’Avis comunale di Aosta –. Ma non ci sarà solo da ‘tricotare’, dal momento che sono previsti anche momenti ludici dedicati agli anziani, momenti educativi per l’utilizzo di smartphone e tablet per permettere loro di comunicare con amici e parenti lontani, oltre a giornate con il gelato bio e delle merende”.
Il progetto parte ora, e ad Aosta – a Châtillon sono ancora da definire i giorni – i ragazzi andranno nelle strutture il secondo e terzo mercoledì del mese di luglio, di agosto e di settembre.
“È un progetto che nasce un paio di anni fa – dice invece Irma Moro dell’Avis di Châtillon –, quando abbiamo pensato di far fare dei lavori ad alcune signore nel nostro Comune, che hanno iniziato a fare dei piccoli quadretti. Oltre a questo, cercheremo di essere presenti per aiutarli ad usare gli smartphone, evitando di cadere nei tanti messaggi-truffa di oggi”.
Soddisfatte le Amministrazioni, a partire da quella di Aosta: “L’Avis è portatrice di vita, non solo attraverso il sangue – ha spiegato il sindaco del capoluogo Gianni Nuti –. E qui lo fa con chi rischia l’isolamento sociale e di perdere le capacità cognitive residue, grazie ad attività e azioni, che, con i ferri in mano, realizza anche le ‘maglie’ delle relazioni”.
“Teniamo molto a questo progetto – ha detto invece l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati –. Quando ci è stato proposto mi sono subito appassionata. Questo è un percorso che prosegue e l’inizio di un progetto assieme che speriamo vada avanti a lungo”.
“Questo è anche un dono che ognuno fa del suo tempo, e lo fa per gli altri – ha concluso Dorina Brunod, vicesindaca di Châtillon –. E fatto dall’Avis ha doppio significato, perché anche donare una goccia del proprio sangue è donare un po’ di sé. Oggi c’è un po’ un distacco tra i giovani e le persone anziane, e questo progetto serve per avvicinare le generazioni, permettere un raffronto e far lasciare un ricordo agli anziani con loro racconti di vita”.
Racconti che, a fine anno, saranno racchiusi in un libro che raccoglierà le interviste fatte agli anziani dai ragazzi.