Per gli asili nido di Aosta si passa dall’appalto alla concessione
Asili nido di Aosta, si cambia. Con l’attuale appalto di servizi in scadenza la nuova procedura attivata tramite la Centrale unica di committenza regionale non sarà più quella della tradizionale gara ma quella della concessione. Strumento che permette una gestione più lunga, di cinque anni anziché di tre, “permettendo a chi si aggiudica la gara di sviluppare un progetto socio-educativo di respiro più ampio” e, dall’altro lato, di responsabilizzare maggiormente “l’operatore economico in merito ai potenziali rischi di gestione, incentivandolo a migliorare la qualità della proposta”.
Questo, spiegano dal Comune in una nota, “anche al fine di fornire un servizio più flessibile e rispondente alle mutate necessità delle famiglie”, dato che “nell’ambito della gara viene attribuito un punteggio supplementare per i progetti che prevedano servizi di sostegno alla genitorialità quali l’apertura al sabato, orari prolungati, ecc.”.
Due gestori (almeno) per tre nido
Principale novità è la suddivisione della gestione dei tre asili nido comunali. Da piazza Chanoux, infatti, spiegano che “al termine della procedura di gara non potrà essere un solo soggetto a gestire tutte le strutture. In particolare, saranno individuati almeno due soggetti, uno che gestirà il tandem rappresentato dal nido di viale Europa e dal nido “Massimo Berra” e l’altro il nido di via Roma”.
Il bando per l’affidamento in concessione del è stato pubblicato lunedì 8 agosto sul portale PlaCe-VdA della Cuc. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per le 12 di mercoledì 21 settembre. Il canone concessorio annuo si attesta a 3mila euro per il “Berra” per l’asilo nido di viale Europa, e di 4mila 500 euro per quello di via Roma. In fase di valutazione dell’offerta verranno attribuiti un massimo di 90 punti per l’offerta tecnico-qualitativa e 10 punti per l’offerta economica.
L’accreditamento e l’aumento dei posti
Alla gara di concessione potranno prendere parte esclusivamente gli operatori che avranno iniziato la procedura di accreditamento dell’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali della Regione. Per questo, anche con la partecipazione del Comune nel gruppo di lavoro, è stato realizzato un manuale dell’accreditamento che permette ai soggetti che completano l’iter di vedere accertata la qualità elevata dello standard nel settore pedagogico-educativo.
Accreditamento che può essere richiesto anche dalle strutture private che possono così garantire alle famiglie non solo un servizio di qualità certificata ma anche la possibilità, una volta intrapreso il percorso di accreditamento, di convenzionarsi con l’ente pubblico.
Da qui, l’Amministrazione comunale ha condiviso con quella regionale la possibilità di aumentare l’offerta di posti disponibili per il servizio di nido dagli attuali 126 a 150, in modo da esaurire più facilmente le graduatorie e di predisporre convenzioni con strutture private accreditate per i 24 posti mancanti.
Il sistema dei voucher
Rispetto al sistema attuale in cui le famiglie pagano una parte della quota del servizio in base all’Isee – mentre il resto viene integrato dall’Amministrazione comunale –, verrà introdotto il sistema dei voucher comunali.
In questo modo, una quota della retta verrà versata dalle famiglie ai concessionari, sempre in base all’Isee, mentre la parte restante verrà attribuita dal Comune alle famiglie attraverso voucher virtuali e, in seguito, fatturata all’Ente dagli stessi concessionari.
Per le famiglie non cambierà nulla in termini economici – e resta anche la possibilità di fruire del Bonus Inps –, ma potranno visualizzare gli importi realmente messi a disposizione da parte del Comune in base alla fruizione del servizio, “acquisendo anche maggiore consapevolezza dell’investimento che l’Amministrazione regionale e, a seguire, quella comunale fanno in relazione al servizio che, ricordiamo, attualmente ammonta a 900 euro al mese per minore”, spiega il Comune.
Le indicazioni delle famiglie
Comune intenzionato a “recepire le indicazioni e i suggerimenti delle famiglie dei minori dopo una prima fase di sperimentazione”. Fattore, questo, considerato “di fondamentale importanza”.
A tale proposito, è stata attivata una collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta per la realizzazione di uno studio sul campo che servirà a sondare l’utenza riguardo il servizio e le eventuali criticità che si presenteranno.
Si tratterà di uno studio quantitativo e qualitativo che presenterà risultanze e indicazioni da rendere immediatamente operative, così da orientare le scelte dell’Amministrazione verso un miglioramento del servizio concertato con i gestori.
Infine, sempre in ambito universitario, il Comune annuncia, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione di UniVdA e in accordo con il coordinamento regionale, l’istituzione di un centro di formazione e di ricerca sulla fascia di età 0-6 “che possa rappresentare un polo di eccellenza nel quale integrare in modo sistemico il lavoro di studiosi e del personale educativo dei servizi per l’infanzia, in modo da garantirne, nel tempo, una qualità elevata e in evoluzione permanente, al passo con l’evoluzione continua della società e delle sue esigenze”.
“Un progetto ampio e complesso”
L’assessora comunale alle Politiche sociali Clotilde Forcellati, contattata a fine luglio, alla pubblicazione della delibera di indirizzo, spiegava: “Il nostro obiettivo, condiviso con tutta la Giunta e scritto nel programma era quello di apportare un cambiamento. Questo bando per la concessione delle strutture rientra in un progetto molto più ampio e complesso che non riguarda solo la concessione ma anche l’accreditamento, il cambiamento e la consapevolezza”.
L’obiettivo iniziale, ad ogni modo, riguarda i tempi per arrivare ad affidare il servizio: “Sperando che in fase di gara vada tutto bene – chiude l’assessora – vorremmo fare partire la concessione degli asili nido da novembre”.