Pila Bike Park, oggi la riapertura con “un pezzo” di pista in meno

25 Giugno 2022

A Pila la stagione estiva inizia oggi, sabato 25 giugno. Quest’estate i biker che frequentano la località dovranno fare a meno del tratto di pista Pila-Les Fleurs. Troppa la responsabilità sulle spalle del proprietario. Per questo Carlo Marcoz, dopo ventisette anni, ha deciso di non concedere più il suo terreno alla società Pila Spa, gestore della pista di bici.

Cancellato dalle mappe dei percorsi, il tragitto interessato, tratto iniziale della “pista di rientro Pila-Aosta”, era di 4 km circa su una pista che di chilometri ne conta una decina. Una perdita importante dunque. In assenza del tracciato, per i biker le alternative saranno la discesa a Les Fleurs con telecabina o il passaggio su strada regionale.

Sul sito della società un timido avviso riporta “per cause indipendenti dalla volontà di Pila Spa, il tratto della pista freeride Pila-Les Fleurs non sarà più percorribile. Il tratto Les Fleurs-Aosta resterà invece disponibile”. Anche Carlo Marcoz condivide, senza passare inosservato, l’aggiornamento. Nei giorni scorsi infatti sulla sua proprietà è spuntato uno striscione. Scritte nere e rosse su sfondo bianco per dire “pista di bici chiusa definitivamente. Proprietà privata. Divieto di accesso e transito”. “Ho dovuto mettere il cartellone per evitare che sabato duemila ciclisti passino per questa strada” spiega il privato.

Il problema per cui la pista è chiusa è legata alla responsabilità. Se succede un incidente, anche se c’è una manleva civile da parte di chi gestisce gli impianti, il penale ricade sul proprietario” chiarisce Carlo Marcoz. “Ho fatto anche un esposto per un intervento circa la pericolosità della pista e le responsabilità”. Aggiunge inoltre “ci sono ancora cartelli che dicono che la società declina ogni responsabilità per eventuali incidenti che dovessero verificarsi lungo il percorso”.

“Non è casa nostra. Prendo atto delle volontà del proprietario” afferma con rammarico Davide Vuillermoz, Presidente di Pila S.p.A.
“Il contratto di affitto è scaduto. Sono due anni che cerchiamo una trattativa con il proprietario. Per trovare una soluzione sono intervenuti anche due legali, uno a tutela della società e l’altro dalla parte di Marcoz. Abbiamo sperato fino all’ultimo che cambiasse idea. Nei periodi di apertura della pista, da fine giugno a metà settembre, la responsabilità ricadeva sulla Pila Spa” spiega il Presidente. “Mettevamo dei cartelli per declinare la responsabilità della società quando la pista era chiusa. Nei periodi di apertura ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità” continua Vuillermoz.

L’auspicio è di legiferare per tutelare gli uni e gli altri: società e proprietari. Contrariamente a quanto accade per le piste da sci, ad oggi manca infatti una legge riguardante le piste di bicicletta” conclude Davide Vuillermoz.

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