Pont-Saint-Martin: pronta la scuola media prefabbricata
“Sarà una scuola vera e propria”, aveva garantito il sindaco di Pont-Saint-Martin Marco Sucquet a inizio luglio, in piena costruzione. Il 6 novembre 2020 i lavori, iniziati il 5 maggio, si sono conclusi, confermando quanto affermato dal primo cittadino.
La scuola media prefabbricata di Pont-Saint-Martin è finita. Costruita e collaudata, ha le parvenze di un tradizionale edificio in muratura e gli è assicurata la stessa vita media di una costruzione in cemento armato: 50-60 anni.
“Parlando di moduli la gente pensa alle piccole unità temporanee di cantiere” fa osservare Giancarlo Ronco, il titolare della ditta Edilmecos di Vinovo (Torino) che ha realizzato la struttura. “E’ modulare ma nel senso vero della parola, ovvero costruita in blocchi, in moduli, appunto” specifica. E’ evidente: le aule non sono stipate in spogli container, bensì organizzate in un confortevole complesso di tre piani esteso complessivamente in 2883 metri quadrati, dotato di ascensore interno, scala di emergenza esterna e di tutti gli impianti necessari.
Il costo totale dell’opera, compreso di tutte le spese e fasi lavorative, è stato di 2.700.000 euro.
Il nuovo edificio sfodera un design semplice e neutro. All’interno la base bianca è interrotta da puntuali e brevi strisce gialle, verdi, blu e rosse: colori che richiamano i montanti delle finestre che in facciata spiccano sullo sfondo marrone. Il lato minore della costruzione è interamente riempito in verticale dai numeri 0, 1 e 2, corrispettivi al piano corrispondente. “Ho sentito dire che è molto bella” racconta Chiara Dezzani, docente di lettere alla scuola media di Pont-Saint-Martin “speriamo sia anche funzionale. Dovrebbe essere al top non solo dal punto di vista estetico ma, soprattutto, anche da quello della sicurezza.”
Mostrano e descrivono il nuovo edificio il Sindaco Marco Sucquet, l’assessore ai lavori pubblici e alla manutenzione Ferruccio Parisio, l’ingegnere Roberto Collomb (uno dei progettisti e direttore tecnico, che è stato sempre presente durante i lavori) e il titolare dell’impresa Edilmecos Giancarlo Ronco. Grazie alle delucidazioni dei responsabili, si scopre che le speranze della professoressa Dezzani sono esaudite.
Un edificio “quasi zero”
La struttura è in concessione d’uso all’Unité des Communes, che si è occupata dei collaudi e delle manutenzioni.
E’ antisismica e le pareti e il pavimento sono costituiti da materiale isolante, per insonorizzare i vari locali. “I pavimenti” fa notare l’assessore “danno questa sensazione di morbidezza mentre si cammina perché fanno da assorbente per il rumore”.
Gode anche di un enorme efficientamento energetico, rendendolo un “edificio ad energia quasi zero”, grazie all’alimentazione in parte fornita da un impianto fotovoltaico da 40 kiloWatt di potenza. Si tratta di un “impianto sofisticato” che ha le stesse caratteristiche di una scuola definitiva; recupera il 95% del calore e il riscaldamento è regolabile aula per aula. Realizzare questo impianto però “non è stato semplice, perché si tratta di un edificio che deve essere montato e smontato”, spiega il titolare della ditta. La struttura prefabbricata di Pont-Saint-Martin è stata la prima scuola realizzata da Edilmecos. Questo tipo di modulo nasce infatti per un utilizzo urbano, “da adibire ad abitazioni” chiarisce il titolare “Con questi moduli abbiamo già realizzato anche un hotel. Per la costruzione della scuola è stato fatto uno studio con un professore universitario del politecnico. ” spiega Ronco.
Aule ampie ma corridoi ristretti
La struttura è stata pianificata per ospitare più di 300 persone. Il piano terra è adibito alla logistica: ci sono segreterie, aula dirigenza e deposito, insieme alle aule speciali di scienze e arte, e alla biblioteca. Nel primo piano si presentano 6 aule normali, 2 di sostegno, la sala insegnanti e quella lettura riservata ai docenti. Sono invece 7 le aule al secondo piano, che ospita anche l’aula informatica e la biblioteca insegnanti. Ogni piano è fornito di toilette per alunni normodotati, per quelli diversamente abili e per insegnanti e personale. Su ciascun piano è anche stanziato un ambiente riservato ai bidelli e un locale tecnico. Il primo e il secondo piano, quelli in cui sono distribuiti le aule, comprendono anche degli ampi e soleggiati spazi comuni dove gli studenti possono trascorrere gli intervalli.
Oltre che efficiente dal punto di vista energetico, la scuola è anche molto funzionale in ottica “smart”, garantendo una totale autonomia tecnologica a ragazzi e docenti. “E’ stata studiata per permettere ad ogni alunno di usufruire del proprio computer portatile” afferma l’assessore Parisio “con rete Wi-Fi e tante prese”.
Le aule appaiono più grandi di quelle dell’attuale scuola, caratteristica considerevole viste le misure di distanziamento che si dovranno rispettare, ma i corridoi sono notevolmente più stretti.
Manca solo il trasloco
Per adesso, le stanze appaiono ancora spoglie e vuote, in quanto i traslochi saranno avviati lunedì 20 dicembre, da una ditta incaricata dall’Unité des Communes. Si incomincerà a spostare quello che è possibile trasferire con lezioni ancora in corso, e dal 28 dicembre si dislocherà tutto. Ultimati i traslochi, si procederà con la pulizia.
Per ragazzi e insegnanti mercoledì 23 dicembre sarà l’ultimo giorno di frequenza all’interno dell’attuale scuola media Carlo Viola. “Devo dire che ormai da più di due anni viviamo in una situazione precaria, ancor più aggravata dall’emergenza Covid, per cui tutti non vediamo l’ora di trasferirci nella nuova scuola” riflette Chiara Dezzani “Immagino che i primi giorni saranno critici per orientarci nei nuovi spazi, abituarci alla nuova disposizione delle aule, ai nuovi turni per gli intervalli, ecc. ma abbiamo tutte le vacanze per studiare le piantine e le tabelle fornite dalla scuola” . Dopo le vacanze di Natale gli scolari riprenderanno le lezioni due giorni dopo il previsto, l’11 gennaio 2021, nella nuova scuola, per accertare i compimenti dei lavori.
Si interroga ancora Dezzani: “Il primo giorno nella nuova scuola dovrei saper guidare i miei alunni in classe, ma non so nemmeno da che parte devo entrare…ce la farò?”