Presentato il progetto per la valorizzazione del territorio della Valle di Champorcher

27 Giugno 2011

È stato il bar ristorante Le Coq a Champorcher ad ospitare, domenica 26 giugno, la presentazione ufficiale del progetto di filiera corta “Valle di Champorcher”, che si prefigge di valorizzare e stimolare l’agricoltura locale e promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio. A tal fine il progetto mira a creare una rete che coinvolga attivamente non solo i ristoratori, gli albergatori, i commercianti, le aziende agricole e gli artigiani della vallata, ma anche i giovani e la popolazione locale, nell’ottica di offrire prodotti di qualità dal produttore al consumatore ed attività alla scoperta del territorio.

L’incontro è stato l’occasione per presentare al pubblico il logo disegnato dall’artista locale Ezio Bordet, che ha voluto esprimere, attraverso l’immagine di un agricoltore dalle larghe spalle, l’abbraccio ideale dei produttori e della gente locale alla propria terra, curata quotidiamente con fatica e passione.

Sono intervenuti, tra gli altri, i sindaci di Hône, Pontboset e Champorcher, che hanno espresso soddisfazione per il lancio del progetto, dopo oltre un anno di intenso lavoro: “elementi essenzali del progetto di filiera corta sono la cura e l’attenzione per ciò che ci è vicino, da valorizzare attraverso una partecipazione collettiva e l’entusiamo di appartenere a questi luoghi”.

Cardine del progetto è una serie di eventi e di attività per promuovere la Valle di Champorcher e la sua offerta paesaggistica, culturale e gastronomica: visite guidate alle aziende agricole, escursioni organizzate dalle guide escursionistiche naturalistiche locali, nonché aperitivi, merende e cene a km zero.

Il primo appuntamento gastronomico della rassegna a km zero ha proposto domenica la serata dal titolo “Profumi e sapori dei formaggi e delle piante officinali” presso il ristorante “Lo Skiman” in località Chardonney. Il menù proposto ha portato in tavola carpaccio con ricotta al timo dell’Ourty, uno sfornato di spinaci con fonduta d’alpeggio, ravioli al Bleu d’Aoste profumati alla lavanda, polenta e brossa, trota alle erbe aromatiche e panna cotta al genepy. Durante la cena, il giovane agricoltore e allevatore Marco Vuillermoz ha intrattenuto gli ospiti con aneddoti sulla preparazione del formaggio, curiosità circa la vita d’alpeggio e i pascoli in alta montagna.

 

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