Priorità alla scuola: “I ragazzi non possono pagare il prezzo di una mancata riorganizzazione del sistema”
Anche in Valle d’Aosta è nato un gruppo di lavoro di Priorità alla Scuola, in linea con gli intenti dei numerosi comitati nati in altre regioni, dove per molti mesi ci sono state mobilitazioni e manifestazioni – qui il 10 aprile – per porre un accento sull’emergenza educativa esplosa nel periodo Covid.
Un movimento nato per porre l’accento sulla richiesta della riapertura delle scuole, che prosegue il suo percorso, scrivono, anche “ora che anche il governo ha finalmente accolto i vari studi scientifici, perorati anche da Pas, che evidenziano come le scuole non siano la causa principale dei contagi”, non ritiene di “aver assolutamente esaurito il suo compito. Anzi”.
La necessità ora – scrivono -, è quella di una ri-progettazione seria e realistica della scuola e del futuro scolastico di bambini e ragazzi
“Ci muoviamo su un doppio livello, tecnico e strutturale, per rimettere in piedi la scuola che cade a pezzi e riappropriarsi della scuola come esperienza – spiega in una nota una delle fondatrici del Pas, Maddalena Fragnito -. Da un lato abbiamo bisogno di più spazi, più personale, prevenzione sanitaria. Dall’altro lato, in questi mesi, Priorità alla scuola ha riaperto un processo di immaginazione collettiva su cosa può essere oggi l’istruzione; i programmi e le metodologie di prima del Covid, ad esempio, sono molto migliorabili. Inoltre si è persa l’idea che la scuola sia il luogo della prefigurazione di un’altra società. Oggi abbiamo l’occasione di cambiarla”.
Il gruppo valdostano ha invece elaborato un documento, che può essere sottoscritto, con delle richieste specifiche e concrete, inoltrato all’Assessore Caveri e alla Sovrintendente agli studi Fey.
“Ci hanno risposto che apprezzano la nascita di Pas, che prenderanno in considerazione le nostre richieste e che alcune azioni sono già state intraprese, ma alcune non ci sembrano completamente in linea con le nostre richieste, e comunque non sufficienti – si legge ancora -. La nostra volontà è quella di continuare a mobilitarci anche nell’estate per prevedere una ripartenza, a settembre, pensata e progettata nella malaugurata ipotesi (purtroppo non molto remota) che vi sia una situazione emergenziale pari a quella di questo anno scolastico che sta terminando”.
La volontà è quella di anticipare i tempi: “I nostri ragazzi non possono pagare il prezzo di una mancata riorganizzazione del sistema scuola un altro anno – scrivono ancora da Priorità alla scuola -! Il tempo per muoversi, sia sul fronte delle assunzioni di più docenti che sul fronte della predisposizione degli spazi, è ora”.
E per farlo parte da una serie di proposte: dall’assunzione dei docenti al numero massimo di studenti per classe, ma anche al potenziamento dei trasporti, l’assenza delle palestre, fino all’emergenza sanitaria, con la richiesta di screening e monitoraggi continui.
“Per non arrivare impreparati al prossimo picco di contagi e alla prossima emergenza scrive ancora Pas -, è necessario intraprendere delle scelte in cui la scuola sia una priorità e progettare concrete azioni per garantire un rientro scolastico sicuro e un futuro che non veda più gli studenti valdostani costretti alla didattica a distanza”.