Progetto Mismi: animatori sociali e infermieri entrano a casa delle persone

20 Marzo 2018

Portare gli infermieri e gli operatori sociali a domicilio degli anziani e delle persone che soffrono di malattie croniche che vivono in montagna. In estrema sintesi è l’obiettivo del progetto transfrontaliero MISMI (Modello Integrato di Salute per una Montagna Inclusiva) presentato oggi alla stampa nella saletta dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta. “In questo modo, offrendo servizi di qualità direttamente a casa, rendiamo più semplice la permanenza delle persone nelle loro abitazioni” ha commentato Angelo Pescarmona, commissario dell’Azienda Usl alla sua prima uscita ufficiale.

Il progetto nasce quindi con una doppia finalità: evitare lo spopolamento delle zone di montagna e fornire servizi sanitari e sostegno sociale di qualità alle persone che magari non vi accedono, avvicinando, in questo modo, il territorio ai cittadini. “L’Azienda Usl è stata capace di intercettare i finanziamenti europei e di valorizzarli, ciò ci consente di sperimentare azioni che vogliamo rendere sostenibili all’interno del nostro bilancio” ha spiegato Luigi Bertschy, Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali.

Concretamente funzionerà così: quattro animatori di comunità della cooperativa sociale L’Esprit à l’Envers che ha vinto la gara – Aida Ndoja, Nathalie Brulard, Milena Veysendaz e Guido Cortivo – gireranno nei comuni delle Unités Valdigne, Grand Paradis, Grand Combin, Monte Emilius e nel capoluogo regionale. La loro azione sarà proprio quella di andare in casa per raccogliere bisogni, facilitare l’accesso ai servizi, soddisfare alcune esigenze primarie urgenti e improvvise in stretto accordo con gli Sportelli sociali attivi nell’ambito del Piano di Zona. Saranno riconoscibili grazie all’uso di un tesserino di identificazione. 

Contemporaneamente quattro infermieri di famiglia e di comunità, assunti con selezione – Valentina Vittone, Maria Cugnetto, Solange Bonin e Niccolò Pernechele – interverranno nelle case dei pazienti per affrontare le malattie croniche, per fare attività di informazione sui rischi connessi allo stile di vita e per individuare precocemente i problemi sanitari. La loro azione si concentra nel territorio del Gran Paradis e della Valdigne territori questi dove, come spiega il coordinatore scientifico del progetto Massimo Pesenti Campagnoni “si concentrano una bassa densità di popolazione , a un’alta percentuale di persone anziane”. Ciascun Infermiere di comunità  di loro interverrà su una specifica patologia e in stretta sinergia con i medici di base che hanno dato la loro disponibilità: Maria Grazia Brunero, Maria Chiara Cognasso, Maurizio Framarin e Gino Sapone.

Mismi propone, infine, anche la sperimentazione della telefisioterapia ovvero l’esecuzione e la gestione delle attività di riabilitazione a distanza grazie alla collaborazione con l’Istituto Boella di Torino.  In primis si lavorerà sulla riabilitazione della spalla, entro il 2020 il progetto conta di coinvolgere 50 pazienti. Il budget è importante: la Valle d’Aosta potrà contare su 1.457.690 euro su tre anni, mentre alla Francia andranno poco meno di 400 mila euro.

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