Un solo trattore e poche auto: la protesta ad Aosta è un flop
E’ partito questa mattina, martedì 7 febbraio, dalla Torre Piezometrica di Aosta il primo dei tre cortei di protesta annunciati in supporto degli agricoltori. Alla testa delle auto, una decina in totale, c’era un solo trattore con il cartello: “Giù le mani dalla nostra terra rivogliamo l’agricoltura non il fotovoltaico”.
Diverse sono state le richieste e le contestazioni portate avanti dalla mobilitazione aostana, molte delle quali non strettamente legate al settore agricolo e ai temi sostenuti nel resto d’Italia e d’Europa dagli agricoltori (che ad Aosta non si sono visti).
“Giornalisti e politici siete voi la vera emergenza” e “Quando si scoprì che l’informazione era un affare la verità smise di essere importante” sono alcuni degli slogan che si leggono sugli striscioni e sui cartelli della protesta, o ancora “Giù le mani dai bambini”.
Oltre a questi tra i cartelli sono comparsi anche attacchi diretti all’Europa come “Fuori da una Europa gestita da banchieri vili affaristi”, ma anche altri più inerenti alla politica economica in ambito agricolo “I nostri attributi sono tenuti in ostaggio da Bonus e Contributi” e “Io non sono un agricoltore sono un coltivatore giù le mani della terra”.
Lasciato il punto di ritrovo, la protesta a suon di clacson, scortata dalle volanti della questura di Aosta, ha poi attraversato la città in mattinata, creando qualche piccola coda, e passando davanti a Palazzo regionale. Nel pomeriggio il piccolo corteo a piedi si sposterà lungo le vie del centro storico per arrivare fino in Piazza Deffeyes, dove si sta svolgendo il Consiglio regionale.