Qualità della vita, bene bambini e anziani. Ma la Valle “non è un paese per giovani”
Due quarti posti in classifica, riguardo la “Qualità della vita” per bambini e anziani, ma una laconica 34ª posizione per quanto riguarda i giovani.
Sono state pubblicate oggi, lunedì 28 giugno, dal Sole 24 Ore, le tre classifiche della Qualità della vita nelle province italiane e dedicate alle diverse generazioni: bambini, giovani, anziani.
Se per parlare di benessere in generale bisognerà aspettare la tradizionale classifica di fine anno – spiegano dal quotidiano economico –, nel frattempo le tre nuove classifiche “generazionali” misurano, attraverso 12 parametri desunti da fonte Istat, la vivibilità dei diversi territori nelle diverse fasce di età.
Ad ogni parametro è stato poi assegnato un punteggio per ciascuna provincia da 1000 a 0. E la classifica finale è il risultato della media dei punteggi conseguiti. Il quadro che ne emerge, da Nord a Sud, evidenzia dei divari territoriali che assumono anche contorni generazionali.
Bambini: scuole accessibili e posti nei nido i punti forti di Aosta
Nella classifica sulla qualità della vita dei bambini Aosta si classifica in quarta posizione, dietro Cagliari, Udine e Oristano e davanti a Gorizia, Ferrara e Cremona con 517,2 punti di media.
Aosta brilla nei posti disponibili negli asili nido, dove si classifica seconda dopo Ravenna e prima di Perugia ma soprattutto per il primo posto per l’accessibilità delle scuole, davanti a Bergamo e Macerata.
Anziani: primi nella spesa per trasporti, ultimi per mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso
Come detto, anche peri servizi agli anziani Aosta guarda ben 103 province – che per noi conta la Regione intera – dall’alto del suo quarto posto, dietro a Trento, Ravenna e Bolzano, ma davanti a Bologna, Parma e Sondrio.
Qui, la “spinta” è data dalla prima posizione nell’indicatore che segna la spesa degli Enti pubblici locali per il trasporto disabili e anziani, dove la Regione – con un punteggio di 40,71 – supera di gran lunga la Provincia di Catania (31,2) e di Trento (27,7), mentre chiudono all’ultimo posto, con zero punti, Caserta, Crotone e Vibo Valentia.
Bene anche sul fronte biblioteche ogni 10mila abitanti con 65 anni e oltre, nel quale ci piazziamo al terzo posto (19,87) dietro Bolzano (25,35) e Oristano (20,56).
Al contrario, ma è un bene, Aosta arriva ultima, in 107ª posizione, per la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso, con 54,9 punti.
La Valle d’Aosta non è un paese per giovani
La 34ª posizione della Regione, tra Massa-Carrara e Alessandria, spiega come la qualità della vita dei giovani ad Aosta sia il punto debole.
Con i suoi 492,5 punti complessivi – basti pensare che la prima, Ravenna, ne ha 604,7 – la Valle non appare né tra le prime tre né nelle ultime tre province in classifica, ma comunque sopra la media.
Significativo, soprattutto se si pensa ai dodici parametri selezionati per questa fascia di età: laureati e altri titoli terziari (tra i 25 e 29 anni), quoziente di nunzialità, il tasso di disoccupazione giovanile (la percentuale tra i 15 ed i 29 anni), l’età media al parto, il saldo migratorio totale (la differenza tra iscritti e cancellati dai registri anagrafici per cambio residenza 2020) e le aree sportive all’aperto.
A questi si aggiungono l’imprenditorialità giovanile (le imprese con titolare under 35 in percentuale sul totale delle imprese registrate), il numero di bar e discoteche in rapporto alla popolazione giovane (ogni 10mila residenti 18/35 anni), i canoni medi di locazione (per bilocale in semicentro), il numero di concerti ogni mille giovani (tra i 18 e i 35 anni), il gap tra gli affitti in centro e quelli in periferia (per un bilocale nel Comune Capoluogo) e gli amministratori comunali con meno di 40 anni, in percentuale sul totale.