“Quella sala giochi non s’ha da fare”: due petizioni chiedono al sindaco di vietarne l’apertura

29 Marzo 2011

Non si placa anzi si organizza la protesta del mondo della scuola e della cittadinanza alla notizia della prossima apertura di un bar sala giochi in Via Chambéry ad Aosta, nei locali un tempo occupati dalla lavanderia a gettoni.

Al centro della polemica non solo il tipo di esercizio commerciale, in linea con l’attuale regolamento comunale, quanto la sua collocazione, giusto di fronte all’ISIP e alla scuola primaria Ramires, accanto all’Istituto Don Bosco e a due passi dall’Istituto superiore per Geometri.

Alle singole voci di insegnanti e di residenti nella zona e alla contrarietà espressa dall’Associazione Libera e dai gruppi di opposizione (Alpe e Pd) che hanno presentato una mozione in consiglio comunale che sarà discussa con ogni probabilità domani, mercoledì 30 marzo, si aggiunge ora una vera e propria petizione che ha raccolto già 278 firme.

Per insegnanti e famiglie la collocazione di una sala giochi sarebbe accompagnata “da stupore e apprensione“. “Siamo stupiti che si possa solo pensare che una scelta di questo tipo non abbia conseguenze deleterie sugli studenti che ovviamente si sentiranno attratti da un’attività di questo tipo, così a portata di mano” si legge nel testo della petizione.

I firmatari sottolineano anche le difficoltà delle famiglie “che rischiamo di trovarsi costrette a lottare contro situazioni difficili che potrebbero presentarsi: la dipendenza da gioco è un problema grave contro il quale parecchi stanno lavorando per cercare delle soluzioni“.

A chiedere che non sia concessa l’apertura anche 76 insegnanti dell’Istituto Tecnico-Professionale Regionale “Corrado Gex” di Aosta che hanno inviato una lettera al Sindaco di Aosta. Gli insegnanti per supportare la loro richiesta tirano in ballo altre amministrazioni comunali che vietano l’apertura di simili attività in zone “sensibili” come quelle vicino alle scuole o a luoghi frequentati dai giovani.

“Nella consapevolezza che i ragazzi che frequentano l’Istituzione Scolastica sono potenzialmente più vulnerabili di altri scrivono nella lettera –  da anni la Scuola è impegnata nell’educazione alla legalità e nella prevenzione di tutte le forme di dipendenza, compreso il gioco d’azzardo, nonché alla sensibilizzazione degli adolescenti circa il valore del denaro e la sua corretta gestione”.

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