Reines, a Valgrisenche vincono Alouette, Berlin e Tonnère
Le batailles de reines non hanno età. O meglio, ce l’hanno – il circuito quest’anno celebra il suo 66esimo compleanno – ma i combat riescono a eludere il tempo che passa. Attorno all’arena si trovano contemporaneamente uomini e donne di età indefinibili e giovanissimi: ieri a Valgrisenche hanno fatto capolino i coscritti con le loro macchine allegoriche e i loro foulard che sì, ricordavano a tutti come il tempo passi eccome.
Non c’è confronto tra generazioni, ma una civile ed educata convivenza. Poi, ed è il caso del primo combat della stagione autunnale, succede che un giovane si sostituisca al più vecchio (e viceversa), permettendo ai più di filosofeggiare su quanto sia bella la famiglia.
Il figlio di…
Non saremmo in Valle d’Aosta se non ti venisse, di tanto in tanto, posta la domanda “Ma di chi sei figlio?”, con tutte le inclinazioni dialettali del caso. Se qualcuno dice il contrario mente sapendo di mentire.
Ieri a Valgrisenche molti si sono posti questa questione indicando il ragazzo giovane e alto che accompagnava in campo la bovina con il numero 1. Berlin, questo il nome della reina, era registrata a nome di Stefano Mosquet ma pareva evidente a tutti che a scortarla sul campo non fosse il suo proprietario. Certo, non ci voleva neanche un genio per capire che quel ragazzo giovane e alto – copia sputata di Stefano – fosse il figlio Sylvain. Simile a papà non solo nell’aspetto fisico ma anche nell’atteggiamento. In una parola? Imperturbabile. Sylvain Mosquet cammina sul campo con il passo di un veterano, quasi non interloquisce con la sua Berlin, tanto che più di uno spettatore – di quelli con i capelli bianchi – sussulta ogni volta che il ragazzo libera il suo animale e rimane a pochi centimetri dalle sue corna maestose. Ma Berlin e Sylvain, nel pomeriggio di Valgrisenche, sono un’entità sola: round dopo round, la bovina dal colore rossiccio si libera di avversarie e scala la classifica, dando ragione a quei “suiveurs” di reines che l’avevano attenzionata sin dalle 9 del mattino, quando per prima si era presentata pimpante e pulita al peso.
Così Berlin vince il concorso di seconda categoria, e a Sylvain spunta finalmente un (piccolo) sorriso su quel volto imperturbabile. Vedi com’è la vita? Il giovane di Brissogne – con la sua reina d’alpeggio al Mont Forciaz, proprio in Valgrisenche – riceve i complimenti di Imak Frassy (in semifinale) e Marco Chamonin (in finale), proprietari di Pistache e Saphir, le ottime bovine classificate seconda e terza ed eliminate da Berlin. Berlin è alla sua prima qualificazione, è nipote di Bandit sempre dei Mosquet e nelle sue vene scorre il sangue di Tonnère, la prima vera regina della casata di Grand Brissogne. Saphir e Pistache sono sorelle, da parte di padre: la prima andrà alla Regionale per la prima volta, Pistache c’era già stata nel 2022 – e chiuse quinta – dopo il titolo racimolato al Col de Joux. L’altra semifinalista è Diamant di Vilma Cerise, anche lei alla prima qualificazione: la seconda, invece, per la presidente dei moudzon, felice come non mai quando la sua regina aveva vinto i quarti di finale e staccato il pass per la Croix-Noire.
Il papà di…
Stefano Mosquet, per la cronaca, non era presente ieri a Valgrisenche. Invece Nathan Cerise, il più giovane allevatore di Valgrisenche, c’era eccome a festeggiare la sua Tonnère, la reina di terzo peso. Nathan – all’incirca 18 mesi – fa capolino pochi secondi dopo che la sua reina ha allontanato tra lo stupore generale Veusta di Edi Bianquin, una delle bovine più belle viste in azione nel terzo peso. La categoria delle leggere – senza timone di smentita – è stata senza dubbio il peso più spettacolare dell’eliminatoria di Valgrisenche, tra colpi di scena e una sequela bovine che meritavano maggior fortuna. Ma torniamo a Nathan Cerise, figlio di quel Marco che mai prima di ieri aveva qualificato una sua regina. E quasi più felice per il successo ai quarti di finale, consapevole di aver vinto un pass per la Regionale, che quasi non si accorge che Tonnère elimina in semifinale Perla dei fratelli Bethaz, seconda in terza categoria a Courmayeur e terza alla Regionale 2022. Poi il successo con Veusta, una bovina di grande carattere e che merita pienamente il nome che porta (traduzione: furba), soprattutto dopo che ai quarti aveva spinto fuori rotta Diane di Valter Avoyer, una delle bovine da inserire nel novero delle “reines che avrebbero meritato la qualificazione”. Chi se la prende, la qualificazione, sono i fratelli Viérin con Nerveusa, l’altra terza classificata di Valgrisenche: anche in questo caso il nome racconta più di ogni altra cosa la bovina, ed è a tutti evidente che ci vuole un po’ di carattere – anche fumantino, a volte – per farsi strada nella vita.
Prima categoria appannaggio di Alouette
La prima categoria di Valgrisenche vivacchia di episodi sporadici, e a fornire spunti di cronaca è proprio la neo regina Alouette di Michel Squinabol. Da non confondere con Alouette della canzoncina francese per bambini, la quale veniva spiumata strofa per strofa di ogni parte del corpo. L’allodola di Squinabol non solo non si fa spiumare, ma spiuma: figlia di Moretta dello stesso proprietario, reina capace di vincere l’eliminatoria di casa a Pollein, Alouette fa il suo dovere e sarà da considerare il 22 ottobre prossimo alla Croix-Noire. In finale domina con Tatanka di Ludovina Foudon, seconda in seconda categoria a Courmayeur nel 2022 e reduce dalla vittoria con Versaille di Enzo Marcoz, che con i suoi 790 chili è stata di gran lunga la regina più pesante di Valgrisenche. L’altra terza classificata è Moureun di Neal Gerbelle, colore simile a quello di Berlin e capace ai quarti di vincere contro Gitane di Davide Grimod, seconda alla Regionale nel 2021. Ma il vero colpo Neal Gerbelle l’aveva piazzato al primo turno, quando un sorteggio davvero poco sensibile lo aveva messo di fronte a Trionphe di Mathieu Gerbelle, suo cugino. Guerra tra parenti stretti terminata in favore di Neal, che però si ritroverà a fianco Mathieu nel giro d’onore per la terza posizione della sua Moureun. La famiglia è anche questo, per la gioia dei due papà (Ivo e Dario).
La batailles, invece, non hanno il tempo di fermarsi e deliziarsi troppo con le storie di famiglia. C’è una nuova eliminatoria da organizzare, quella di domenica 10 settembre a Tsamcombre di Saint-Barthélemy: il sabato successivo l’Espace Mont Blanc a La Fouly, nel vicino Vallese. Come ogni anno, il Comité organizza un bus per la trasferta elvetica, con partenza sabato 16 settembre alle 7.30 da Aosta e ritorno in serata (costo di 20 euro a persona): gli interessati possono prenotarsi telefonando al 366 1675156.
LE QUALIFICATE
Prima categoria (23)
- Alouette di Michel Squinabol di Pollein (649 chili)
- Tatanka di Ludovina Foudon di Nus (644 chili)
- Moureun di Neal Gerbelle di Valgrisenche (687 chili)
- Versailles di Enzo Marcoz di Brissogne (790 chili)
Seconda categoria (34)
- Berlin di Stefano Mosquet di Brissogne (584 chili)
- Saphir di Frassy-Chamonin di La Salle (577 chili)
- Pistache di Frassy-Chamonin di La Salle (585 chili)
- Diamant di Vilma e Edi Cerise di Villeneuve (583 chili)
Terza categoria (47)
- Tonnère di Nathan Cerise di Valgrisenche (515 chili)
- Veusta di Edi Bianquin di Pollein (536 chili)
- Perla dei fratelli Béthaz di Gressan (529 chili)
- Nerveusa dei fratelli Viérin di Pollein (530 chili).