Saint-Vincent – Australia, volo di sola andata
Partire, senza ritornare. Una valigia, una tenda e un biglietto di sola andata per l’Australia. Così è iniziata l’avventura di Maria, Luca e i loro tre bambini.
Nel dicembre del 2015 chiudono a chiave la porta di casa di Saint-Vincent e si imbarcano su un volo aereo per Adelaide. Quarant’anni e non sentirli. A Maria e Luca, insegnanti precari di scienze, non mancano il coraggio e la voglia di cambiare vita. “I nostri genitori hanno sempre viaggiato. Ci hanno sempre detto quanto il mondo fosse grande e si domandavano dove saremmo andati da grandi”.
Ripartono da zero, nella città di Adelaide. Prima di trovare una casa in affitto, trascorrono due settimane campeggiando in tenda. Stilano una lista della spesa infinita che comprende beni di ogni genere e valore. Automobile inclusa. I “second hand shops”, negozi che vendono oggetti di seconda mano, irrompono nella loro quotidianità.
Ad Adelaide risiedono numerosi italiani arrivati in Australia dopo la seconda guerra mondiale, ancorati a un passato che ora non c’è più. In poco tempo Maria trova lavoro in un’azienda di catering, mentre Luca si dedica ai tre figli finché non inizia a insegnare nelle scuole. “In Valle d’Aosta è precario da dodici anni, in Australia viene assunto dopo due anni”. È questo uno dei motivi che li ha spinti verso un cambiamento radicale.
Le differenze in Australia non sono solo clima, lingua e fuso orario. Così come in America, le persone si spostano in continuazione da una città all’altra. La gente si reinventa una vita anche dopo i cinquant’anni. Cambia città, cambia lavoro. Luca per esempio ha deciso di lasciare temporaneamente l’insegnamento per dedicarsi allo studio e conseguire un master utile in ambito educativo.
“Mio figlio è tornato a casa convinto che la sua prima parola in inglese fosse namasté. Noi abbiamo riso”. Dopo pochi mesi Pietro, Sveva ed Enea hanno imparato perfettamente la lingua. Senza dimenticare l’italiano, utilizzato quotidianamente da Maria per rivolgersi a loro.
“Oggi abitiamo nel Queensland, a Hervey Bay”, cittadina famosa per il whales-watching (osservazione delle balene). Maria insegna nuoto e acquagym nella piscina più grande del paese. Nel mentre si prepara a diventare aiuto-istruttore di immersioni subacquee. “A casa non abbiamo il riscaldamento”, durante l’inverno il clima è mite e i bambini vanno a scuola indossando una divisa formata da pantaloncini e maglietta a maniche corte.
Quando Maria racconta l’esperienza della sua famiglia ricorda che “siamo tutti cittadini del mondo”. Le manca la vista verticale della Valle d’Aosta, la neve e le montagne. A casa è tornata una sola volta. Lo scorso anno, a Natale. È forte anche la nostalgia per i suoi cari. Ma guarda avanti, convinta della sua scelta. Felice sia come donna per aver riscoperto le sue passioni nella Terra della barriera corallina, sia come mamma perché i suoi figli stanno crescendo in un luogo multiculturale.