Sanità, il “Parini” inaugura la Sala Ibrida polifunzionale
C’è stato da discutere, e non poco, all’interno dell’Usl e dell’Ospedale regionale “Parini”, in questi ultimi quattro anni e mezzo, ma la Sala Ibrida polifunzionale è realtà.
Inaugurata oggi, mercoledì 15 maggio, lunedì vedrà anche il suo “battesimo” lavorativo, con il primo intervento programmato.
Assieme alla sala – un investimento da oltre 2,5 milioni di euro, comprensivo della manutenzione prevista per i prossimi sei anni – i lavori (la pianificazione è partita nel 2014, l’avvio del Dialogo competitivo nel 2016, la stipula del contratto nel febbraio 2018 e la progettazione esecutiva a settembre e l’installazione delle apparecchiature è terminato ad aprile) hanno riguardato anche l’intero accesso al blocco operatorio, adeguato e messo a norma, ed i relativi spogliatoi.
Nel dettaglio: 1 milione 300mila euro netti per la fornitura dell’angiografo e delle tecnologie biomediche, 780mila di spese per l’edilizia e 500mila per la manutenzione ordinaria del prossimo sessennio.
L’obiettivo è quello di far convergere nello stesso punto i medici di specialità diverse, vista la presenza di apparecchiature diagnostiche e interventistiche all’avanguardia, contemporaneamente sullo stesso paziente: cardiologi interventisti, chirurghi vascolari, radiologi, specialisti delle immagini, anestesisti e rianimatori.
Non solo, le possibilità di intervento future – stando ai piani Usl – si allargheranno anche a Neurochirurgia, Urologia, Endoscopia digestiva. Con un accenno all’angiografo digitale di ultima generazione che consente di operare visualizzando l’intervento in tempo reale, adattando l’operazione all’evolversi del quadro clinico.
“È una sala decisamente all’avanguardia – ha spiegato il Commissario dell’Azienda Angelo Pescarmona –, il dottor Parini ed il dottor Sicuro ne sarebbero orgogliosi”.
Nello specifico entra maggiormente il dottor Luca Montagnani, direttore della Struttura Complessa Anestesia, Rianimazione ed Emergenza Territoriale: “Questa è una sala operatoria che, grazie ad una serie di tecnologie avanzate, nasce per fornire una diagnostica migliore ai pazienti. È un ‘upgrade’ di tutto il blocco operatorio che mette assieme più professionisti medici per garantire risultati ottimi. Abbiamo caratteristiche peculiari, siamo l’Ospedale regionale, alcune patologie non possiamo permetterci di trattare fuori Valle”.
Su un eventuale “sottoutilizzo” della Sala Montagnani va sul sicuro, e la vede in maniera opposta: “Sarà usata al massimo delle sue potenzialità, e permetterà anche di attirare pazienti da fuori regione. Siamo arrivati al ‘dunque’, possiamo curare anche chi prima non potevamo”.
Questione che aveva sollevato qualche perplessità, e a tentare di fugarle è il neo consigliere regionale Flavio Peinetti, che sulla “Sala Ibrida” aveva fortemente puntato: “Sembrava un’idea ‘bislacca’, una ‘sala improvvisata’. Invece abbiamo girato le migliori ‘ibride’ d’Italia e d’Europa e questa migliorerà tutti i risultati chirurgici, ci sono solo vantaggi, grazie anche all’accesso diretto dal Pronto soccorso”.
Soddisfatto anche l’Assessore alla Sanità Mauro Baccega: “Questa sala è il futuro per avere interventi sempre più performanti, e per la Valle d’Aosta è il presente, e dimostra la volontà del Governo di investire nella Sanità. Come l’ampliamento dell’ospedale che si può fare anche se il Guerriero celtico finora ce l’ha impedito, perché il ‘Parini’ deve essere sempre più il centro della sanità valdostana”.