Sanità, torna il 10 ottobre l’Obesity Day. In Valle un problema che tocca il 40% degli abitanti

03 Ottobre 2019

Sensibilizzare, informare e responsabilizzare i cittadini, partendo da un fattore fondamentale: la prevenzione.

Torna, giovedì prossimo 10 ottobre, l’appuntamento con l’Obesity Day, la Campagna nazionale di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso, che in Valle si concretizza con visite chirurgiche e dietologiche all’ospedale Parini”, al Padiglione “D”, negli Ambulatori 7 e 8.

Nel primo, dalle 8 alle 13, sarà possibile farsi misurare peso, altezza, circonferenza, vita, pressione arteriosa e glicemia tramite glucometro per determinare la classe di rischio del paziente, cui seguirà un colloquio con dietista e infermiere.

A chi invece verrà riscontrato un Bmi – acronimo di “Body mass index” – superiore a 35 si apre, nell’Ambulatorio 8, la possibilità di un colloquio informativo in con gli specialisti di Chirurgia Bariatrica. Per accedervi basterà prenotare, telefonando al numero 0165 543390.

Un problema che si tende a sottovalutare, ma per il quale una soluzione – fuori dall’area eminentemente medica – può e deve arrivare dalle persone: “Il sovrappeso e l’obesità sono problemi che hanno effetti molto gravi sullo stato di salute – spiega il Commissario Usl Aneglo Pescarmona -, e la cittadinanza può attivarsi per farvi fronte. Un comportamento virtuoso infatti contribuisce al miglioramento dello stato di salute. I problemi di peso sono presi alla leggera mentre ma sono estremamente seri se si pensa che il 50% delle morti degli adulti al mondo sono, in diversi modi, riconducibili alle cronicità correlate all’obesità”.

Concetto ribadito da Antonio Ciccarelli, responsabile della Struttura semplice Dietologia e Nutrizione clinica: “L’aspettativa di vita si riduce per chi è in sovrappeso – spiega -, mentre un obeso vive 4/5 anni di meno per un grande obeso l’aspettativa di vita si riduce di 10 anni e aumenta il rischio di avere malattie croniche invalidanti. Poi ci sono i costi diretti dell’obesità, elevati, ma anche quelli indiretti come l’assenteismo, la diminuzione produttività, l’invalidità”.

Costi legati all’obesità che ad oggi, per il Sistema Sanitario Nazionale, sono pari a circa l’8% secondo uno studio della Fondazione Ambrosetti. “Se il trend rimane questo – spiega ancora Ciccarelli – nel 2050 ci sarà l’1% di Pil legato alle spese per obesità”.

E la Valle d’Aosta?

Situazione non certo idilliaca che si riverbera anche in Valle: “Non siamo messi benissimo – chiude Ciccarelli -. Nel 2000 eravamo intorno al 7% della popolazione mentre ora siamo all’11% circa, in media nazionale, ed si rileva un 30% di persone in sovrappeso. Quindi siamo ad oltre il 40% della popolazione”.

Dati che si riflettono anche dal punto di vista chirurgico, dal momento che dal 2008 al 2018 sono stati 1273 gli interventi eseguiti in Valle, con una grande maggioranza di bypass gastrici ed una crescita recente della “sleeve gastrectomy”, operazione di riduzione dello stomaco.

Però, e a spiegarlo è il direttore della Struttura complessa di Chirurgia generale Paolo Millo, “L’aspetto chirurgico è l’‘ultima spiaggia’. Prevenire è meglio che curare, e la Dietologia è la prima cosa da fare per aiutare le persone. La chirurgia ha un compito però anche preventivo perché fa diminuire l’ipertensione, incide sul diabete. L’abbattimento di peso diminuisce anche l’incidenza del cancro. Non è una chirurgia estetica ma di prevenzione e miglioramento della vita. L’obesità poi pesa 1,5 punti di Pil regionale, perché un obeso è un paziente problematico che influisce su tutti i reparti”.

Ed è proprio nell’unità di intenti delle varie discipline dell’Ospedale che l’”Obesity Day” prende forma: “È un giornata che si inserisce nell’attività di prevenzione della Medicina interna – spiega invece il Direttore del Dipartimento delle Discipline mediche Giulio Doveri -, ma anche del diabete dell’ipertensione arteriosa e dell’ipercolesterolemia, con tutta una serie di iniziative che si collegano tra loro”.

Lavoro di squadra, però, da allargare sempre più, anche fuori dalle mura dell’ospedale: “Mantenere un peso accettabile è molto faticoso in questo periodo storico nel quale è difficile avere dei comportamenti virtuosi – chiude Pier Eugenio Nebiolo, Direttore sanitario dell’uso – visti i prodotti alimentari in commercio come le merendine e le bibite zuccherate. La prevenzione però è un tema che fa sì che il cittadino possa nuotare a favore di corrente e non contro, ma serve un impegno della società più generale”.

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