Scuola: anche per i più piccoli è suonata la campanella

14 Settembre 2020

Il rientro a scuola dei più piccoli rappresentava sicuramente una delle più grandi incognite di questa situazione di emergenza: se già in ambienti lavorativi o liceali rispettare le misure di sicurezza per il Covid-19 non è sempre facile, farlo in scuole dell’infanzia si presenta come una vera e propria sfida. Nonostante le evidenti difficoltà tutte le scuole si sono attrezzate per accogliere i bambini nel migliore dei modi. “Chiaramente non è facile per i bambini, con tutte queste nuove regole da seguire. Basti pensare a fare lezione con la mascherina a chi deve imparare i suoni.  Le nuove regole poi rendono tutto più lento, ma è un sacrificio accettabile rispetto alla prospettiva di dover insegnare a leggere e scrivere dietro ad uno schermo” commenta Giulia Bari, insegnante al Quartiere Dora.

I bambini però sembrano aver reagito bene a questo rientro particolare, come racconta Paolo, in quinta elementare alla San Francesco: “All’inizio è un po’ noioso, ma ci si abitua a tutto, anche alle lezioni diverse dal solito. Ad esempio all’ingresso si è creato un piccolo assembramento, quindi abbiamo subito indossato tutti la mascherina.”

E certo la scuola sarà vissuta in maniera diversa, senza la possibilità di condividere i giochi con i compagni e soprattutto dovendosi abituare ad una serie di regole del tutto nuove. “Ho notato molto la differenza tra i miei due figli; quello più grande, in prima superiore, era abbastanza tranquillo, mentre la piccola, in quarta elementare, era piuttosto agitata e alla continua ricerca di conferme su cosa potesse o non potesse fare. Trova faticoso dover stare attenta anche ai gesti più banali, come mettere il grembiule nella sacca senza che entri in contatto con nessuno. Malgrado queste difficoltà sono contenta che vengano prese queste misure, grazie alle quali si cercherà in ogni modo di evitare un secondo lockdown” spiega Alessandra, mamma di Carlotta e Nicolò, due giovani studenti.

Tutti sembrano però mostrare molto entusiasmo all’idea di poter finalmente tornare sui banchi, dopo mesi di distanza forzata. “I bambini erano felici del rientro, anche se un po’ agitati perché bombardati di informazioni dal momento del loro ingresso. Il primo giorno per noi è stato un giorno  di accoglienza, in cui li abbiamo lasciati parlare, affinché ritrovassero nella scuola un luogo in cui stare bene. Sicuramente sentiranno la mancanza di gesti semplici, come un abbraccio in un momento triste.” sottolinea Silvia Giuliano, maestra alla scuola primaria di Morgex.

Sarà quindi un anno diverso, segnato da alcune limitazioni, alle quali però sembra possibile potersi adattare. Riassume il pensiero di molti Ludovico, in quarta elementare alla scuola Sant’Orso: “Non siamo troppo rinchiusi, alla fine stiamo bene!”

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