Scuola, flash mob in piazza Chanoux contro la didattica a distanza

16 Novembre 2020

La didattica a distanza? “Può funzionare solo per un breve periodo, non può diventare la soluzione all’emergenza Coronavirus.” Parola di Amedeo e Maverick dell’Afm Manzetti di Aosta e di Federico del Don Bosco Meccanica di Chatillon. I tre ragazzi al primo anno di scuola secondaria di secondo grado questa mattina alle ore 8 hanno iniziato la settimana di scuola in piazza Chanoux, seduti per terra, distanziati l’uno dall’altro. Pochi minuti, prima di essere allontanati dalla Polizia locale e dover, quindi, ripiegare sulle panchine sotto i portici del Municipio.

Partiti da Torino,  i flash mob dei giovani studenti per far valere il loro diritto all’istruzione, si stanno diffondendo in tutta Italia. “Anche la Valle d’Aosta c’è e condivide la protesta. – spiega Amedeo, fra i promotori dell’iniziativa valdostana – Avevamo raccolto una ventina di adesioni, poi siamo rimasti in tre, anche perché nel frattempo alcuni sono stati messi in quarantena.”

Da tre settimane ormai gli studenti valdostani sono nuovamente alle prese con la didattica a distanza. “Nella scorsa primavera abbiamo concluso l’ultimo anno delle medie, esame finale compreso, a distanza” ricorda Amedeo.

La richiesta dei ragazzi al Governo regionale è di trovare una soluzione alternativa. “Così non si può andare avanti, tutti i giorni facciamo sei ore di lezione in video e alla fine abbiamo mal di testa” racconta Amedeo “La scuola è altro, a distanza non c’è un confronto diretto e collettivo, fra docenti e studenti, quindi la scuola diventa noiosa. Senza contare che in molti hanno problemi di connessione, perché non tutti hanno la fibra a casa.”

Fra le proposte dei ragazzi, la divisione delle classi in gruppi più ristretti, che a rotazione frequentano le lezioni in presenza, o ancora l’utilizzo, al posto della aule, di spazi più ampi come le palestre.

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